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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Imputato per abuso d'ufficio e falso in concorso per "sanitopoli" ritorna alla direzione appalti del Silvestrini. Il caso di Andrea Casciari

Dopo aver chiuso la breve parentesi in direzione sanità a fine 2020, Andrea Casciari, già dg asl 1 e commissario straordinario del Santa Maria torna al Silvestrini a dirigere una squadra di 30 persone.

Avevamo lasciato Andrea Casciari, già dg dell'Asl Umbria 1 e commissario straordinario del Santa Maria Terni, alla direzione sanità regionale per un incarico gestionale pro tempore che sarebbe terminato, come in effetti è stato, il 31 dicembre del 2020. Poi, col favore delle tenebre, se ne era persa traccia nell'orbe regionale fino alla recente sentenza del 26 gennaio scorso pronunciata del giudice per l'udienza preliminare, Angela Avila, che lo ha rinviato a giudizio con altri 34 imputati fra i quali l'ex governatrice Catiuscia Marini e e l'ex assesore regionale alla sanità, Luca Barberini. L'accusa è "abuso d'ufficio" e "falso in concorso".

Una inchiesta decisamente articolata e convulsa, sulla quale si innestano altri rivoli importanti, che hanno preso sostanza con i recenti avvisi di garanzia spiccati ad altre dieci persone e sequestri delle Fiamme Gialle, relativi a gare e proroghe di servizi di pulizia del Silvestrini di Perugia e dall'Asl Umbria 1, sui quali continuano a indagare Paolo Abbritti e Mario Formisano.

Casciari torna alla direzione appalti dell'ospedale di Perugia

Dopo un periodo all'ombra del Broletto, negli uffici della direzione sanità regionale, Andrea Casciari ha preso la strada verso un ritorno, non certo di basso profilo, al ruolo direttivo dal quale era partito prima di diventare direttore generale dell'Asl Umbria 1.

Per lui si sono spalancate nuovamente le porte della "Direzione appalti e acquisti" dell'azienda ospedaliera di Perugia. Da questa postazione decisamente strategica, passano tutte le scelte e le relative determinazioni dirigenziali che mettono il sigillo su capitoli di spesa onerosi e necesari alla funzionalità del più importante ospedale dell'Umbria. E quel sigillo è proprio del direttore Andrea Casciari.

Un ruolo apicale che prevede, in organigramma, la direzione di una squadra formata da 30 amministrativi. 

I dubbi posti da una circolare dell'anticorruzione

Come ovvio, un capo di imputazione e un successivo rinvio a giudizio non costituiscono una condanna. Pertanto sulla vicenda giudiziaria di Andrea Casciari si pronuncerà una corte e ad oggi resiste il diritto alla presunzione di innocenza. Va rilevato, tuttavia, il pronunciamento dell'anticorruzione sul fronte della gestione amministrativa di dirigenti della pubblica amministrazione sottoposti a rinvio a giudizio.

Al punto 3.8 della delibera Anac n. 215 del 26 marzo 2019, intitolata "Linee guida in materia di applicazione della misura della rotazione straordinaria di cui all’art. 16, comma 1, lettera lquater, del d.lgs. n. 165 del 2001”, si mette in luce un passaggio chiave sulla eventualità o meno, per direttori sottoposti a rinvio a giudizio, di poter subire una rotazione o sospensione cautelare dell'incarico direttivo: "Particolare attenzione va posta sulla rotazione straordinaria applicata ad un soggetto titolare di incarico dirigenziale - si legge nell'articolo -,. La rotazione in questi casi, comportando il trasferimento a diverso ufficio, consiste nell’anticipata revoca dell’incarico dirigenziale, con assegnazione ad altro incarico". In alternativa o in caso di impossibilità dovranno essergli assegnate "funzioni 'ispettive, di consulenza, studio e ricerca o altri incarichi specificamente previsti dall’ordinamento' (art. 19, co. 10, del d.lgs. n. 165 del 2001).

Dato il carattere cautelare del provvedimento, destinato a una durata auspicabilmente breve (fino all’eventuale rinvio a giudizio o al proscioglimento) - si aggiunge nella nota -, le amministrazioni potrebbero prevedere, nei loro regolamenti di organizzazione degli uffici, che l’incarico dirigenziale sia soltanto sospeso e attribuito non in via definitiva, ma interinale, ad altro dirigente. Per gli incarichi amministrativi di vertice, invece, la rotazione, non potendo comportare l’assegnazione ad altro incarico equivalente, comporta la revoca dell’incarico medesimo, senza che si possa, considerata la natura e la rilevanza dell’incarico, procedere ad una sua mera sospensione". 

Sul punto potrebbero addensarsi dei dubbi circa l'attuale posizione ricoperta da Casciari, sulla quale è auspicabile un pronuciamento della direzione generale del Silvestrini. 

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