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L'Umbria resta "arancione" ma l'indice Rt non fa stare tranquillo il Comitato tecnico scientifico

Calo complessivo medio dell'indice Rt in tutta Italia che si attesta sotto l'1 (0,84). Solo l'Umbria

L'Umbria resta arancione. È questa la valutazione fatta dalla cabina di regia del Comitato tecnico scientifico. In tutta Italia sono solo quattro Regioni e una Provincia autonoma a restare in arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, la provincia di Bolzano e, appunto, l'Umbria. Tutte le altre sono gialle. 

Continua a scendere l'inidice Rt nazionale che, in media, si attesta sullo 0,84. Si tratta di un complessivo miglioramento rispetto allo 0,97 della settimana scorsa, quando venne registrata la prima riduzione di quel valore dopo cinque settimane di crescita e di permanenza sopra la soglia critica dell'1.

In base al monitoraggio della Cabina di regia, tutte le Regioni tranne l'Umbria nel periodo tra il 18 e il 24 gennaio hanno dati da zona gialla, cioè un Rt inferiore a 1 e un rischio basso o moderato. Tuttavia, i tecnici della cabina di regia scrivono che "L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale". 

Purtroppo viene confermato il rischio alto solo per l'Umbria per la quale, proprio oggi 29 gennaio, la presidente Tesei ha chiesto ai sindaci della regione un maggior controllo dei territori per contenere il più possibile i contagi. 

La situazione dell'Rt nelle Regioni

Abruzzo 0,81, Basilicata 0,91, Calabria 0,82, Campania 0,97, Emilia 0,77, Friuli 0,68, Lazio 0,73, Liguria 0,87, Lombardia 0,84, Marche 0,88, Molise 1,51 (ma con un intervallo inferiore di 1,16), Piemonte 0,82, Provincia di Bolzano 0,8, Provincia di Trento 0,56, Puglia 0,9, Sardegna 0,81, Sicilia 0,98, Toscana 0,95, Umbria 0,96, Val d'Aosta 0,82, Veneto 0,61. 

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