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Giovane ternana: “Sentirsi chiamare artista la soddisfazione maggiore. Vorrei far conoscere e sviluppare la pirografia”

Il racconto di Laura Petrocchi: “Ho iniziato a lavorare sul pirografo grazie ad un amico”. Dall’ultima partecipazione a Vinokilo fino all’obiettivo di entrare nelle scuole per divulgare tale arte

Tecnica antichissima che significa, letteralmente, scrittura col fuoco. La pirografia è un’arte tutta da conoscere ed apprezzare, anche grazie al talento di Laura Petrocchi, giovane artista ternana che realizza delle opere bruciandole a mano sul legno. Sui social è possibile trovarla con il nick Laura’s Pyro (facebook ed instagram) che equivale al diminutivo delle Pirografie di Laura. Diplomata all’Istituto d’arte e laureata in Psicologia clinica ha poi scoperto di sapersi cimentare con passione e professionalità, in tale peculiarità, dopo aver ricevuto in prestito lo strumento per eccellenza – il pirografo – il quale gli è stato prestato da un amico. Ora ne ha uno tutto suo che gli ha regalato il nonno: “E ne vado davvero orgogliosa”.

“Ho avuto la fortuna di avere degli artisti in famiglia alle spalle” esordisce Laura alla nostra redazione di www.ternitoday.it “Pertanto il supporto è stato duplice. Dopo essermi avvicinata alla pirografia quasi per caso, spinta dalla curiosità e dalla passione per l’arte, ho imparato da autodidatta ed ora tengo dei corsi online di due tipi ovvero base ed avanzato. In attesa di iniziare delle lezioni private faccio dei lavori su commissione, da circa due anni, per crearmi una base.”

Le caratteristiche del pirografo: “Si sfrutta uno strumento, attaccato a corrente che converte energia elettrica in calore e la trasferisce dalla presa di corrente, ad una punta di ferro che incide il legno. Non c’è colore, si vedono sfumature bruciate e incise al tatto, dal marrone chiaro al più scuro. Le parti più chiare di un’opera hanno la colorazione naturale del legno utilizzato”. Il reperimento dei materiali: “Dal compensato di pioppo, venduto in attività specifiche, fino al legno grezzo. Alcuni artigiani ad esempio lo lavorano e piallano senza dimenticare alcuni siti specifici che selezionano i pezzi”. 

Il debutto di Laura: “La prima pirografia l’ho dedicata al mio cane, fonte di ispirazione. Poi fatto delle lettere dell’alfabeto e provato a realizzare un ritratto, prendendo in prestito come soggetto una foto di una ragazza che aveva una particolare luce, chiedendo il consenso di poterla ritrarre. Una volta completata l’opera l’ho postata sui social e, da qui, si è innescata una doppia catena di interesse. Da un lato ho deciso infatti di approfondire la materia. Al contempo, dall’altro, iniziato ad avere delle richieste. Essendo una tecnica originale e sconosciuta ai più vorrei portarla a conoscenza, creare interesse soprattutto sul territorio. Ho proposto anche a diversi istituti di divulgarla con la finalità di motivare ed incuriosire gli studenti”.

Dall’esordio alla prosecuzione: “Inizialmente mi sono appoggiata ad un gruppo social. Vorrei citare Roberto Frangioni, su tutti, il quale è stato davvero prezioso per la crescita professionale personale”. Focus su: “Realismo in generale tra nudi artistici, volti e riproduzioni di animali. Per un pezzo impiego un tempo medio che oscilla tra le 15 e 20 ore. Diverse le fasi: acquisto, levigazione, rifinitura, trasferimento dell’immagine sul legno, bozza a matita e pirografia. Insomma un vero e proprio investimento, anche dal punto di vista emotivo, piuttosto importante. Soprattutto nel periodo dell’emergenza sanitaria – ricorda Laura – è stato fondamentale dedicarmi alla pirografia tra tempo da colmare, energie da trasferire anche nei momenti di riflessione”.

Le esposizioni: “Ho partecipato ad una collettiva a Vieste, la scorsa estate denominata Nikephoros arte e cultura. Per quelle internazionali vorrei attendere perché l’obiettivo primario, al momento, è quello di farmi conoscere a livello locale”. L’esperienza a Vinokilo, evento svoltosi nei giorni scorsi che ha riscosso notevole successo: “Una bella esperienza affiancarsi ad un mercato molto spendibile e piuttosto conosciuto”.

Cosa rappresenta: “La parte più autentica di me stessa. Altresì la necessità di lasciare un segno anche in senso lato ossia prendere la pirografia e portarla fuori. Mi piacerebbe aprire uno studio artistico, sviluppare laboratori, un’attività di pirografia su commissione, anche nella personalizzazione di oggetti da arredamento”. La più grande soddisfazione ricevuta: “Cerca di rimanere artista più che puoi è una frase motivante, ricevuta tempo fa. Quando qualcuno mi chiama artista è la soddisfazione più grande. Arte vuol significare anche passione che metti dentro – conclude Laura - tra spontaneità e autenticità”.

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