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Manifestazione a Terni: “Scendiamo in piazza in sostegno della popolazione e delle donne afghane”

L’iniziativa è stata calendarizzata per il prossimo martedì 24 agosto (ore 18) in piazza della Repubblica. Numerose le adesioni fin qui

Un presidio in sostegno della popolazione e delle donne afghane. Martedì 24 agosto (ore 18) si svolgerà l’iniziativa in piazza della Repubblica. La richiesta è univoca: chiedere corridoi umanitari per l’accoglienza di chi fugge dalla violenza dei talebani. Al momento hanno aderito Terni Donne Aps, RU2020 – Rete Umbra per l’Autodeterminazione, CGIL Terni, ARCI Terni, ANPI Terni, Libera Terni, Amnesty International Umbria, Unione degli Studenti Terni, Terni Valley, Associazione Il Pettirosso, Associazione Civiltà Laica, Associazione Esedomani Terni, Agedo Terni, Associazione AltroVento Umbria, Progetto Mandela, Coordinamento Democrazia Costituzionale Umbria, UDI Perugia, Rete delle Donne Antiviolenza Perugia, L’albero di Antonia Orvieto, Forum Donne Amelia, Rete Resistente Amelia, Commissione Pari opportunità Narni, Associazione Minerva Narni, ANPI Narni, SPI-CGIL Terni- Amelia – Narni, Coordinamento Donne SPI – CGIL Amerino Narnese, Coordinamento Donne SPI – CGIL Narni, World Aps, Ancescao Umbria Sud, Centro Sociale Guglielmi Odv, Associazione Italiana Contro l’Epilessia Umbria Aps, Rete Sociale Guglielmi Aps, Associazione A. Ge. Terni, Avis Narni, Banca del tempo Narni, Centro sociale Ancescao Narni Scalo e Circolo Legambiente Verde Nera.

“Dopo venti anni di occupazione militare e coloniale da parte dell’occidente – viene spiegato dai promotori - l’Afghanistan si trova in una situazione simile se non peggiore a quella antecedente il 2001. La retorica dell’esportazione della democrazia l’abbiamo sempre rifiutata e/o vissuta con scetticismo, oggi possiamo, purtroppo, constatare quanto fosse inefficace, inutile e nefasta. Con la nascita dello Stato Islamico dell’Afghanistan le prime che pagheranno le conseguenze di tutto questo saranno le donne, le bambine e i bambini ma anche le persone che in questi venti anni hanno operato al fianco di Ong e organizzazioni internazionali per l’affermazione dei diritti umani e della libertà”. Ed ancora: “In questo momento donne e bambine vengono vendute, rapite, offerte in sposa come fossero merce. Saranno aboliti tutti i loro diritti e le loro libertà: studiare, lavorare, uscire di casa da sole, accedere a cariche istituzionali, praticare le arti. Sui corpi delle donne si consumerà una guerra ideologica e religiosa ma soprattutto di potere e le violenze che subiranno saranno la rappresentazione del fallimento delle politiche internazionali e la disfatta della civiltà e dell’umanità”.

I motivi del presidio: “Scendiamo in piazza perché proviamo un grande senso di impotenza e frustrazione, ci attraversa un grande dolore per le nostre sorelle, per i bambini e le bambine che non potranno più sognare un futuro e frequentare scuole che non siano controllate dalla retorica islamista dei talebani. Inoltre perché vogliamo che gli stati occidentali si prendano le loro responsabilità e creino dei corridoi umanitari per tutte le donne e le persone che vogliono fuggire alla ferocia e alla violenza dei talebani. Per tutte le persone che chiedono asilo perché perseguitate dal regime. Dopo venti anni di occupazione è il minimo che dobbiamo a questo popolo.  I corridoi umanitari sono, appunto, strumenti umanitari che dovrebbero essere utilizzati per tutti e tutte le migranti che fuggono da guerre, povertà, crisi economiche, ambientali e climatiche. Sono canali sicuri che salvano vite umane e che interrompono i traffici illegali che sfruttano il disperato tentativo delle persone di salvarsi rischiando di morire annegando in mare, congelando nei campi profughi o precipitando dai carrelli degli aerei”.

Infine: “Scendiamo in piazza indossando una maglietta rossa e con un cartello che chieda l’istituzione di corridoi umanitari e accoglienza per il popolo e per le donne afgane, portiamo di nuovo in piazza le nostre bandiere della pace”.

Articolo Uno Terni: “Aderisce onvintamente al presidio organizzato il 24 agosto da numerose associazioni a sostegno della popolazione afgana. Porteremo il nostro contributo per richiedere corridoi umanitari a salvaguardia della vita e del futuro di tante donne, tanti uomini e bambini che stanno fuggendo dell'oppressione talebana. L'applicazione della Shari'a, infatti, produrrà una repentina abolizione di ogni diritto democratico, a partire da quelli delle donne, simbolo della repressione culturale e religiosa fondamentalista e vittime di violenze e repressioni barbare.

Scenderemo in piazza per chiedere con forza agli Stati Occidentali, all'Onu e a tutte le organizzazioni internazionali di difendere il popolo afgano attraverso progetti umanitari e di cooperazione internazionale, ora che si è compiuto il fallimento delle politiche neocolonialiste condotte negli ultimi vent'anni a scapito di intere popolazioni e territori. Diciamo no all'oppressione dei popoli in ogni sua forma manifestando per la pace e il rispetto dei diritti degli uomini, delle donne e dei bambini dell'Afghanistan e di tutto il mondo. 

A tal proposito attiveremo - chiosano - i nostri canali politici ed istituzionali per portare le nostre istanze al Governo italiano”.

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