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Melasecche nel mirino della Corte dei Conti replica: "Azione di sciacallaggio nei miei confronti. Io sono sereno"

"I miei venticinque anni di impegno pubblico in prima linea - rimarca - sono avvenuti all’insegna della trasparenza, del rigore e della più evidente generosità nel perseguire l’interesse generale"

La magistratura contabile dell’Umbria avrebbe comunicato al Comune di Terni l’avvio di un procedimento per violazione dell’articolo 5 del decreto legge 95/2012 per “presunto danno erariale da conferimento di incarico non gratuito di assessore ad Enrico Melasecche presso il Comune di Terni”. La mail sarebbe stata notificata e inviata lo scorso 24 gennaio. L’esponente della Lega, in sostanza, non avrebbe potuto ricevere l’indennità di assessore perché beneficia del vitalizio, maturato a seguito della pregressa esperienza nel consiglio regionale tra il 2000 e 2010. Ma arriva la replica dell’assessore alle polemiche sollevate dall’opposizione: “Un anno e mezzo di impegno manageriale in Comune – dice Melasecche - ha indirizzato al meglio una serie innumerevole di progetti in una visione d’insieme che ha ridato forti speranze a una città fino a pochi mesi fa prostrata, avviando in positivo molti dei risultati che l’attuale giunta sta conseguendo e che faranno parte, piaccia o meno, della storia della nostra città. Inutile citarli, tanto lungo sarebbe l’elenco. Certo non mancano le difficoltà che rimangono enormi, ma la cui responsabilità ha nomi e cognomi, fra cui quelli dei politici del Pd sotto processo presso il tribunale di Terni.

Ebbene, del disastro in cui si dibatte la città il Pd ha piena responsabilità di oltre 70.000.000 milioni fra perdita di crediti e creazione di debiti fuori bilancio oltre a una serie di irregolarità che segnano e segneranno pesantemente la vita di famiglie e imprese per i prossimi venti anni, visto che, come noto, oltre alle imposte al massimo oggi in vigore, dovremo tutti pagare fino al 2040 i debiti fatti da questi campioni.

In questo quadro, a tutti ben noto, c’è una azione di sciacallaggio nei confronti del sottoscritto per una indagine che la Corte dei Conti avrebbe aperto, come risulterebbe dalla violazione del segreto istruttorio avvenuta, non a caso, in Comune a iniziativa ad oggi di ignoti ma che spero chi di dovere accerti.

Ho preferito ad oggi il silenzio – prosegue - non avendo, a differenza di chi evidentemente ha informazioni riservate, forse fornite dalla stessa manina che ha organizzato il tutto, dettagli specifici, se non quelli relativi ad un parere in Regione che esclude in modo categorico qualsiasi dubbio in ordine al mandato di assessore regionale.

Sono però costretto a fare alcune precisazioni. In merito al prosieguo dell’approfondimento legale sono curioso anch’io di venire a conoscenza dell’esito finale considerato che i miei venticinque anni di impegno pubblico in prima linea sono avvenuti all’insegna della trasparenza, del rigore e della più evidente generosità nel perseguire l’interesse generale. Mai e poi mai avendo fatto piccolo calcoli economici non avendo mai vissuto di politica a differenza di chi oggi grida a comando del proprio ventriloquo, non libero, perché dipendente economicamente dallo stesso.

Già questi primi due mesi in Regione sono caratterizzati da approfondimenti importanti nell’intento di portare a soluzione problemi gravissimi lasciati macerare in un decennio di errori e di leggerezze che hanno portato l’Umbria alla recessione che stiamo tutti vivendo. Comprendo perfettamente che metter mano in settori così delicati per lo sviluppo e il futuro della intera Regione può causare reazioni scomposte da parte di chi, non più al governo, vede nella rinnovata azione amministrativa venir meno privilegi e potere ma la democrazia ha regole ben precise.

Come gli umbri hanno giudicato molto severamente quanto la sinistra ha fatto e misfatto - conclude, saranno gli stessi umbri a giudicare fra cinque anni la serietà dell’impegno in corso ed i risultati che con passione civile e politica questa giunta e la sua presidente in prima linea stanno producendo. Continuo a essere sereno e fiducioso”.

La replica di Tiziana De Angelis e Francesco Filipponi

"A seguito delle dichiarazioni rilasciate in un comunicato stampa dall'assessore regionale Enrico Melasecche, ci troviamo costretti a respingere fortemente il quadro delineato e a condannare i toni utilizzati. Le dichiarazioni dell'assessore infatti lasciano intendere, senza ovviamente citare alcun fatto a supporto, che ci siano state delle violazioni del segreto istruttorio nel procedimento che riguarda i suoi indennizzi. Per di più accostando a queste circostanze il nostro nome, diffamando così la nostra reputazione. Respingiamo dunque con forza l'accostamento del nostro nome a qualsiasi tipo di scenario che porti a ipotesi di comportamenti illeciti o poco trasparenti, come fatto invece dall'assessore, riservandoci la possibilità di tutelarci in ogni sede. Inoltre, non prendiamo lezioni da chi non si presentò in consiglio comunale quando nell'autunno del 1999 era in discussione la delibera 39, oltre alle tante altre necessarie per ripianare un enorme disavanzo, per 2662434269 di lire per debiti fuori bilancio della giunta di cui faceva parte. Poi - chiosano Filipponi e De Angelis - se le sue politiche fossero davvero così efficaci come sostiene, non sarebbe stato bocciato dagli elettori umbria, salvo poi essere ripescato. Così come è sua responsabilità la presenza Terni di due termovalorizzatori ai quali il suo assessorato ha concesso la licenza urbanistica"

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