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Case popolari, si cambia: affitti ridotti per chi ha redditi bassi e per chi vive da solo

Via libera della giunta regionale al nuovo regolamento per i canoni di locazione: il dettaglio degli interventi

Affitti ridotti per chi ha redditi bassi e per chi vive da solo. La giunta regionale dell’Umbria ha approvato il nuovo regolamento per la determinazione dei criteri, parametri e modalità dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica proposto dall’assessore alla Casa, Giuseppe Chianella.

Il regolamento accoglie le raccomandazioni della terza commissione consiliare di Palazzo Cesaroni e quelle avanzate dai sindacati degli inquilini, dall’Ater regionale e dai dirigenti dello stesso assessorato, soprattutto con l’obiettivo di evitare che i canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale gravino in maniera eccessiva sulle famiglie assegnatarie composte da una sola persona.

La rimodulazione dei canoni si basa essenzialmente su due criteri. Il primo è quello di attivare una modalità di calcolo che consenta una graduazione dell’affitto coerente con l’andamento della capacità economica degli assegnatari. Il secondo è costituito dalla decisione di evitare di applicare variazioni in incremento o in diminuzione del canone stesso particolarmente traumatiche. Pertanto si è deciso di fissare un tetto alla percentuale massima di variazione degli attuali canoni, determinata a partire dall’Isee familiare.

Tre sono le fasce reddituali prese in considerazione: l’area di protezione sociale, l’area amministrata e quella di decadenza; quest’ultima comporta la decadenza dal diritto all’alloggio quando l’Isee familiare superi per due anni consecutivi il limite massimo fissato.

Nell’area di protezione sociale, con un Isee inferiore a 3.000 euro annui, il canone di locazione viene fissato in 45 euro mensili per i nuclei composti da due o più persone e in 35 euro mensili per i nuclei unipersonali.

Con un Isee compreso invece tra i 3.000 e i 6.000 euro annui, i canoni salgono per i soli nuclei unipersonali a 40 euro mensili.

Nell’area amministrata invece entrano nel calcolo anche altri fattori, tra cui una percentuale di quello che sarebbe il valore oggettivo del canone della locazione, ma prevedendo una modulazione molto morbida degli aumenti a seconda del fatto che gli inquilini si trovino nella fascia Isee tra i 6.000 e i 12.000 euro annui, tra i 12.000 e i 20.000, oppure tra i 20.000 e i 30.000 euro.

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