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Primo Maggio, il messaggio del sindaco Latini: "Festa difficile quando attorno il lavoro è fermo, ma ce la faremo"

Un pensiero da parte del primo cittadino di Terni a chi rischia lavorando e a chi rischia non lavorando. Sostegno alla Tesei per riaperture mirate in base alle esigenze del territorio

?Primo Maggio senza discorsi in piazza, senza cortei, senza musica, per lo meno in strada. Anche Terni celebra la festa del lavoro stando a casa. E così, come altri rappresentanti delle istituzioni, anche il sindaco Leonardo Latini ha scelto i social per inviare il suo messaggio di augurio e speranza per questa particolare giornata. Ecco il suo post.

È un primo maggio complicato, un primo maggio diverso. È molto difficile festeggiare la festa del lavoro quando quasi dovunque intorno a noi il lavoro è fermo, oppure è svolto in condizioni difficili.

In questo periodo di straordinaria emergenza, come sindaco mi sono preoccupato spesso di questi temi, soprattutto perché la nostra Terni è sempre stata considerata una città del lavoro, con tutti i problemi conseguenti.

In occasione di questa data simbolica colgo l’occasione per ringraziare di nuovo, innanzitutto, i tanti lavoratori della sanità, delle forze dell’ordine, quelli dei servizi essenziali, ma anche quelli dei negozi che sono restati aperti, i cassieri e le cassiere, i magazzinieri, gli operatori della vigilanza privata, chi fa le consegne a domicilio e tutti quei lavoratori che non si sono mai fermati nonostante i rischi che derivano dall’esposizione ai contatti con altre persone.

Come sempre chi lavora rischia, purtroppo. Ma lo fa per il proprio futuro, per la propria famiglia e per la comunità alla quale appartiene. Oggi rischia ancora di più e a dare un senso a questo sforzo non possono che essere proprio i valori di appartenenza e di servizio a una comunità.

Voglio poi rivolgere un pensiero di vicinanza e di preoccupazione a tutti gli altri lavoratori, quelli che sono costretti star fermi. Ai commercianti, agli imprenditori, alle partite Iva, ai professionisti, a chi si occupa di turismo ed eventi, ai dipendenti di queste attività. La loro situazione è difficilissima e oggi, primo maggio, c’è ben poco da festeggiare, se non la loro tenacia e l’auspicio che il senso d’impotenza e di frustrazione che molti oggi provano si possa presto trasformare in un altro tipo d’energia positiva, quella che servirà per la ripresa.

Come amministrazione, secondo le nostre competenze, abbiamo cercato e cercheremo di fare il possibile per sostenerli. Cercheremo di farlo in diversi modi.

Confrontandoci con le grandi aziende, come è successo con Ast, per chiedere garanzie sulla sicurezza, ma anche per verificare come riprendere il lavoro e i progetti di sviluppo, affinché il nostro territorio non venga eccessivamente penalizzato.

Lo stiamo facendo con il sostegno alle iniziative della Regione Umbria e della presidente Tesei per un piano di riaperture mirato alle esigenze dei nostri territori, con un’attenzione particolare alla ricettività e al settore del turismo.

Lo stiamo facendo con lo sblocco dei tanti cantieri comunali che dovranno costituire uno dei volani per la ripresa e la ripartenza. Abbiamo anche avviato un confronto con il gruppo privato che gestirà il cantiere più importante, quello del PalaTerni, per chiedere laddove possibile di privilegiare manodopera, tecnici e professionisti del territorio. Per quel che ci consentono le attuali normative ci muoveremo su questa linea anche in altri settori a tutela dei lavoratori ternani.

Siamo in un costante confronto con le associazioni di categoria del commercio per studiare insieme un piano per la ripartenza sostenuto da tutti i provvedimenti che saranno necessari e possibili da parte nostra.

Crediamo che in questo primo maggio il modo migliore per onorare la festa dei lavoratori sia dunque quello di continuare a impegnarci per il lavoro, per la ripresa del lavoro nella nostra città.

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