Ternana, il progetto del Centro sportivo può entrare nel vivo: lo scenario e la duplice opzione per i rossoverdi
Il decreto legislativo 38 del 2021 entrato in vigore dal 3 aprile dell’anno citato con effetto dal 1 gennaio 2023 può dare la spinta all’acquisto dei terreni e la successiva presentazione del progetto
Il progetto del Centro sportivo che la Ternana vuole realizzare, per proseguire il proprio percorso di crescita e rafforzamento, può entrare nel vivo. La prima novità, a decorrere dal 1 gennaio scorso, è che il decreto legislativo 38 del 2021, ora detiene anche un effetto concreto. Non è infatti rientrato nel cosiddetto ‘Milleproroghe’ pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore lo scorso 30 dicembre 2022. Si fa riferimento al decreto: “Recante misure in materia di riordino e riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi”.
Più in particolare il comma 13 dell’articolo 4 (evocato – a tal proposito - nella determina dirigenziale 251 del 21 settembre 2022) dove viene specificato che: “Le società sportive dilettantistiche e professionistiche e i Comuni, in cui queste hanno la propria sede legale o comuni con questi confinanti, possono liberamente negoziare il prezzo e le condizioni contrattuali di vendita o di utilizzo di aree del patrimonio disponibile urbanisticamente destinate alla costruzione di impianti sportivi”. Nel caso di specie il prezzo di alienazione è fissato a 377 mila 797 euro, per l’acquisizione di terreni e fabbricati situati in strada di Palmetta.
Un passaggio normativo non di poco conto, poiché a seguito del ricorso presentato da alcuni privati cittadini, l’iter è praticamente fermo. Pertanto l’attuazione del decreto potrebbe (condizionale d’obbligo) sbloccare la situazione. Al netto del suddetto ricorso infatti la società Ternana attende il nulla osta per procedere con l’acquisizione e la successiva presentazione ufficiale del progetto in Comune, per la realizzazione dell’opera.
Il secondo elemento da tenere a debita considerazione è che la società di via della Bardesca non è rimasta a guardare anzi, tutt’altro. Dopo diversi sopralluoghi ed altrettante proposte, da parte di sindaci del territorio circostante, ha preso forza l’ipotesi di scegliere Narni Scalo, e in più particolare l’area dell’ex Spea, come possibile area per la costruzione del complesso. Il presidente Stefano Bandecchi, in più circostanze ha ricordato – a ragione – l’importanza di detenere una struttura che possieda tutte le caratteristiche necessarie per poter svolgere gli allenamenti. E di sicuro non lascerà passare tanto altro tempo ancora. Il club dunque attende novità dal Comune, al netto del ricorso pendente, altrimenti potrebbe davvero valutare di andare altrove.