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Rubati oggetti di un’antichissima officina di Terni: “Fatti estremamente vergognosi, compresa la mancata comunicazione”

Il racconto di Michele Rossi di Terni Civica: “Il furto risale al 2012 solo che non è stato comunicato al nipote di chi esercitava tale professione”

Una professione antichissima – l’arte del carradore – e la ricerca di quei preziosi strumenti di lavoro che hanno caratterizzato tale attività. L’officina situata in piazza dell’Olmo era dedita alla costruzione di carri e barocci, fin dal 1861. Al suo interno esercitava la professione il signor Cantarella. A distanza di oltre un secolo tali oggetti vennero donati al comune di Terni, esattamente nell’anno 2000. Il capogruppo di Terni Civica Michele Rossi spiega cosa è accaduto nel corso del tempo: “Dovevano essere esposti sugli antichi mestieri della città, sono stati trafugati dai magazzini che li ospitavano”.

Il consigliere poi aggiunge: “Con sincero imbarazzo e dispiacere l’ho comunicato al nipote del signor Cantarella che mi aveva chiesto di rintracciarli”. Tale scoperta arriva ad otto anni di distanza da quanto accaduto: “Avrei voluto comunicargli ben altro, rassicurarlo sulla custodia e invece ho dovuto informarlo della perdita di quei beni, tenendo ben presente il loro valore affettivo. Rubati dai capannoni di Papigno nel 2012 insieme ad altro materiale tra cui un telaio dell'Ottocento dello storico Jutificio Centurini e le matrici delle cartoline di Alterocca, da ladri che probabilmente li avranno rivenduti a peso come insignificante ferro vecchio”.

La denuncia di Michele Rossi: “I fatti sono estremamente vergognosi, compresa la mancata comunicazione di quanto accaduto al donatore. Fino ad oggi era sicuro e tranquillo sulla custodia da parte del comune. La considerazione e il rispetto avrebbero imposto ben altri tempestivi e riguardosi comportamenti. Non dovrà succedere più” aggiunge il capogruppo: “Non con questa amministrazione. E sono sicuro che sarà così, conoscendo l'impegno e gli sforzi (stiamo sistemando tanta sciatteria amministrativa ereditata). Per questo motivo dando seguito anche alle richieste dei singoli e delle associazioni che si occupano di archeologia industriale, intendo presentare una interrogazione al fine di conoscere l'attuale stato di sicurezza di quei luoghi usati come deposito comunale. Negli ex stabilimenti di Papigno vengono ancora custoditi, si spera catalogati, altri preziosi e antichi macchinari della antica Terni artigianale ed industriale (macchinari Bosco, Centurini e Alterocca), ciò che resta di un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere con nuovi saccheggi.

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