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Venerdì, 26 Aprile 2024
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“Siamo stati tra i primi ad essere sacrificati”. La testimonianza e l’iniziativa originale: l’arte della ballerina a Corso Tacito

Il video girato nel silenzio del corso e la testimonianza di Irene Camilli: “L’interruzione delle attività potrebbe compromettere alcune peculiarità fondamentali come costruire il proprio corpo, la propria arte”

Commozione, eleganza, emozione, entusiasmo. Sono alcuni elementi connotativi della danza, a forte impatto emotivo per chi la pratica e ammira ogni singolo passo. L’associazione sportiva “Openspace Dance Studio ASD” di Terni – presente da otto anni - in collaborazione con lo studio fotografico “Anuska & Lorenzo Photography” e “Danza & Co” ha dato vita ad un’iniziativa significativa, denominata Apnea e volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che sta vivendo l’intero comparto.

“Abbiamo deciso di mettere in evidenza un settore che viene avvicinato allo sport ma che in questo modo perde le sue caratteristiche” afferma Irene Camilli della scuola di danza ‘Openspace Dance Studio ASD’.  “Vogliamo farci notare in maniera empatica utilizzando l’immagine di una ballerina, contestualizzata all’interno della città deserta, in orari particolarmente proibitivi. Abbiamo girato un video a Corso Tacito e vorremmo farne ulteriori altrove. Protagonista Caterina Cianchetta che si è prestata per l'occasione.”

Il significato: “L’arte della ballerina con la mascherina in bocca” è raffigurato al suo interno. “E’ un sacrificio grande, indossarla, soprattutto per chi pratica questo tipo di attività. Ci siamo rifatti all’esperienza di un nostro collaboratore. Prima delle nuove restrizioni frequentava l’accademia nazionale a Roma. Faceva lezione alla sbarra con il dispositivo di protezione. La testimonianza raccontata è stata forte. Finito l’esercizio della danza classica l’indicazione era quella di toglierla perché manca proprio l’ossigeno, è una sensazione di apnea. A fine esercizio prendeva una boccata d’aria. I maestri – osserva Irene - ci hanno sempre insegnato che il movimento senza respiro non ha anima. Soprattutto che la respirazione è il movimento stesso. Privarci di ossigeno è stato per noi difficile. Difficile ma non impossibile, siamo il popolo del sacrificio come sta dimostrando ancora di più questa situazione”

Lo stop dettato dall’emergenza sanitaria. “Avremmo fatto tutti i sacrifici del mondo per proseguire. Siamo stati tra i primi ad essere fermati come se fossimo un diletto, un’attività sacrificabile. Dietro non c’è solo tempo libero, svago. Ci sono ragazzi talentuosi e l’interruzione delle attività potrebbe compromettere alcune peculiarità fondamentali come costruire il proprio corpo, la propria arte. Psicologicamente e fisicamente sono molto provati. Tutte le attività – afferma - che utilizzano il corpo delle persone stanno avendo delle difficoltà, oltre naturalmente alle persone che ci lavorano. Abbiamo sussidi e bonus che riparano ai danni nell’immediato, non a lungo tempo”.

Il rinvio: “Moltissime famiglie rimanderanno le iscrizioni direttamente a settembre. Il nostro problema è di gran lunga maggiore. Dalla nostra parte c’è stato sacrificio, passione, continue sanificazioni, controlli. Non ci sono stati focolai, nonostante ciò abbiamo chiuso. Le mamme mi dicono: ‘Vediamo i nostri ragazzi apatici, il rischio è di spegnerli’.  

Il capodanno a Terni, un’occasione anche per il territorio: “Domenica scorsa ho contattato il consigliere Rossi che si è attivato in tal senso. Ho molti ballerini, anche maggiorenni nella scuola. Proprio in questo periodo cercavamo sempre di partecipare ai vari casting ed audizioni, andando a monitorare le proposte su internet. Capisco le professionalità e tutte le dinamiche da innescare. Sarebbe però una bella occasione, come comune di Terni, chiedere di far partecipi all’iniziativa anche le attività del territorio. Potrebbe essere una buona soluzione poiché il nostro settore è ancora fermo. Un comparto molto ampio il quale tocca tutte le sfaccettature dello spettacolo. Una bella risorsa ed opportunità per la città”.

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