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“San Valentino ci incoraggia a mirare alla costruzione di un bene grande e totalizzante, ossia il bene comune”

Il solenne pontificale del vescovo Francesco Antonio Soddu pronunciato in Cattedrale. Il sindaco Latini affida la città al santo patrono

“Carissimi concittadini ternani, carissimi tutti devoti del nostro santo patrono, sta davanti a noi il bell’esempio, fulgido, fresco e attuale di san Valentino che, amandoci come figli, ci incoraggia a non avere timore e perciò a nutrire il sentimento puro dell’amore. Egli offre pertanto anche oggi alla nostra città - così come nella tradizione - una rosa rossa… Una rosa, che andando ben oltre un ipotetico vago e fugace sentimento di infatuazione, indica una strada: quella che dagli occhi si dirige e si tuffa nel cuore e lo orienta verso l’Amore vero; l’amore grande che sostanzialmente mira alla costruzione di un bene grande e totalizzante - proprio com’è l’amore - ossia il bene comune”.

È uno dei passaggi dell’omelia pronunciata questa mattina nella cattedrale di Terni dal vescovo Francesco Antonio Soddu durante il solenne pontificale, concelebrato dai vicari foranei ed episcopali, alla presenza del sindaco Leonardo Latini, del prefetto Emilio Dario Sensi, della presidente delle Regione Umbria Donatella Tesei, della presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza, del questore Bruno Failla, della senatrice Valeria Alessandrini e dell’onorevole Raffaele Nevi, degli assessori del Comune di Terni, delle autorità militari, assessori e consiglieri regionali dell’Umbria, dei sindaci dei Comuni del comprensorio diocesano, dei rappresentanti delle associazioni e movimenti della diocesi.

Durante il pontificale il sindaco Leonardo Latini ha acceso la lampada votiva e pronunciato l’atto di affidamento della città al santo patrono, segno di devozione e della disponibilità degli amministratori pubblici ad essere attenti ai bisogni della comunità e a promuovere con onestà e saggezza ciò che giova al bene comune.

A nome di tutti i cittadini di Terni,
da questo luogo, cuore della città e della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, rinnovo a te San Valentino la nostra devozione accendendo la lampada votiva.
Con questo simbolico gesto esprimiamo l'amore che tutti i Ternani hanno per te. E imploriamo la tua costante protezione.
Vigila, o nostro Patrono, sulla nostra città e sul nostro popolo.
Illumina gli amministratori di questa città, i governanti della nostra Regione e veglia sulle sorti dell'Italia tutta.
Guarda con tenerezza e benevolenza i bambini, i giovani, i fidanzati e le famiglie: tutti siano allietati da un amore solido, serenità di animo, benessere materiale e spirituale.
Sii conforto ai malati e agli anziani.
Rafforza tra tutti i cittadini i vincoli di concordia, unità, solidarietà e fraternità.
Amen!

“Carissimi fratelli e sorelle – ha proseguito il vescovo - quale è il messaggio per noi oggi che celebriamo la festa del nostro patrono san Valentino? Potremmo anche dire: come san Valentino ci presenta, mediante la sua vita, il modo di incarnare e realizzare concretamente quanto abbiamo sentito proclamato nelle letture bibliche? La persona che confida nel Signore è come un albero piantato lungo corsi d’acqua, le cui radici non seccano mai e la cui vitalità è sempre garantita. Al contrario, la persona che confida nelle proprie forze, è come un albero di corte radici e per di più piantato in terra arida”.

“Carissimi fratelli e sorelle, il nostro santo patrono Valentino si è collocato nella storia come persona saldamente fondata e radicata in Cristo, come albero piantato lungo corsi d’acqua viva. Le sue radici umane hanno attinto alle sorgenti della salvezza e hanno tessuto la sua vita con una infinità di trame d’amore che, intrecciando sapientemente tra loro i numerosissimi fili, hanno potuto produrre mirabili arazzi di rara bellezza, costruiti intorno a fonti storiche, tradizioni e leggende. Arriva fino a noi oggi san Valentino col suo cuore grande, colmo d’amore per Dio e per quanto Dio ha creato e ristabilito attraverso l’opera d’amore del suo Figlio. Egli ha saputo incarnare lo spirito delle beatitudini evangeliche e perciò si è schierato e quindi si è posto dalla parte degli ultimi”.

Terminato il pontificale, la processione cittadina ha accompagnato l’urna del santo per il rientro nella basilica di San Valentino, lungo le vie della città, passando davanti al palazzo comunale, alla chiesa del Sacro Cuore a città Giardino e quella di Santa Maria del Carmelo, fino al colle dove si trova la chiesa che custodisce le reliquie e la memoria del santo. Sul sagrato c’è stato il saluto del presidente dell’Azione cattolica diocesana Luca Diotallevi e la benedizione finale del vescovo Piemontese. L’urna è stata quindi riposta all’interno della basilica alla venerazione dei fedeli.

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