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Progetti Sprar a Terni, “Senza accreditamento soldi persi e rischio marginalità”

Filipponi (Pd): “Con i fondi è possibile gestire un fenomeno che esisterebbe comunque ma senza governo e senza servizi”

I progetti Sprar, dedicati ai migranti richiedenti asilo, continuano a tenere acceso il dibattito politico a Terni. La questione riguarda in primo luogo l'accreditamento del Comune di Terni, atto necessario per i programmi di accoglienza per i quali l'UE mette a disposizioni fondi che non sarebbero utilizzabili in maniera diversa.

Un accreditamento importante, se si considerano non solo le criticità, ma i buoni risultati a livello sociale ottenuti grazie all'attuazione degli Sprar sul territorio. “Nei prossimi giorni, – afferma Francesco Filipponi (Pd) – proprio grazie allo Sprar, sarà ultimata la ripulitura della facciata de Liceo Tacito, dove peraltro si diplomerà anche un ragazzo che è stato ospite nel progetto di accoglienza del Comune di Terni con sua mamma diversi anni fa. Insomma al Classico lo Sprar di Terni celebrerà nei prossimi giorni una serie di successi per nulla scontati: integrazione, senso di comunità e civismo declinati nel modo più concreto possibile. Risultati da intestare esclusivamente al personale e alle risorse dei progetti Sprar”. Si tratterebbe di un milione e mezzo di euro l'anno per far fronte a situazioni che si verificherebbero comunque ma che non troverebbero sostegno adeguato".

“La decisione in un verso o nell’altro – continua Filipponi - sarebbe presa anche sopra la testa dei comuni della zona sociale coinvolti. Sarebbe l’inizio dell’insicurezza vera, di percorsi autentici di marginalità, clandestinità e pericolo. Siamo convinti che un’eventuale scelta di questo genere sarebbe motivo di grande preoccupazione anche per Prefettura e Questura. I progetti Sprar e Sipromi sono la risposta non sono il problema, tant’è che durante l’estate il Ministro, appunto, emanerà il decreto per la prosecuzione di questi servizi. E quei soldi, ormai va detto con chiarezza, non si possono utilizzare per anziani, ragazzi o per le buche: il Governo italiano dovrebbe mandarli indietro all’Unione Europea.

"Per questo chiediamo al sindaco di non ascoltare gli ululati ideologici di qualche suo assessore, peraltro non condivisi dalla gran parte della giunta, ma di procedere all'accreditamento. Il mantenimento di servizi che servono a contrastare marginalità e clandestinità, che portano sul territorio risorse economiche significative, è interesse della città, ad iniziare dall'Amministrazione comunale che la guida”.



 

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