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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Polemiche in corsia, De Vincenzi: "Crisi gestionale al Santa Maria"

Il consigliere regionale attacca il direttore generale Dal Maso dopo la fuga dei primari: "Sta creando emorragie interne, non è turn over"

"Dal Maso confonde un 'normale turn over' dei primari con una crisi gestionale devastante". Il consigliere regionale Segio De Vincenzi (Umbria next) commenta così le dichiarazioni del direttore generale dell'azienda ospedaliera di Terni, Maurizio Dal Maso, che aveva ridimensionato la "fuga" di professionisti dal Santa Maria, non ultima quella polemica del cardiochirurgo Alessandro Pardini. 

"Siamo convinti che le diciture turn over e ricambio generazionale - affera De Vincenzi - non siano adeguate ma ammantino, piuttosto, una crisi manageriale devastante che sta creando emorragie interne nella gestione del personale, soprattutto quello più qualificato. Dopo Carletti e Crescenzi, anche il caso del dottor Pardini, cardiochirurgo di fama nazionale, è apparso controverso. A pochi mesi dalla pensione lascia il suo incarico in pieno contrasto con il direttore generale Dal Maso, accusato di non prendere minimamente in considerazione la proposta di revisione delle prassi di intervento chirurgico sul territorio. Orecchie da mercante da parte del direttore generale che continua ad andare per la sua strada senza ipotizzare modalità di condivisione e contrattazione con quanti hanno collaborato per rendere il Santa Maria un multi centro di eccellenza".

"Ha preso la via di fuga anche la dottoressa Caputo, luminare ed ex responsabile della neuroradiologia interventistica. Un’altra grave perdita perché specialista, come pochi, nell’intervento delle emorragie cerebrali. Dopo che la Caputo dichiarò a Dal Maso le motivazioni del suo congedo, non è stato fatto nessuno sforzo per trattenerla. Ora opera a Teramo che la ha accolta come il Cristiano Ronaldo della medicina. Negli ultimi giorni si parla di un imminente commiato anche di qualche altro primario che, sembra, stia già chiudendo la valigia. Notiamo come alla base di questi addii vi sia una non volontà di conciliare le esigenze dei professionisti con quelle dell’azienda
ospedaliera, creando una frattura di discordia sempre più evidente fra gli operatori sanitari e la dirigenza. A farne le spese, neanche a parlarne, sono i pazienti che non possono più contare su servizi efficienti e di qualità".

"Nonostante una crisi gestionale di tale portata - attacca il consigliere regionale - viene sbandierato a mezzo stampa che il Santa Maria ha aumentato il proprio volume finanziario registrando un aumento di fatturato del 3,1 per cento nel 2017 con previsioni di crescita per il 2018. Per onestà di servizio nei confronti di tutti i cittadini umbri, ci riserviamo di chiedere urgentemente alla dirigenza generale un accesso ali atti di bilancio per verificare se, come affermato, l’azienda ospedaliera goda di uno reale stato di salute. Ci piacerebbe sapere cosa pensa l’assessore regionale alla sanità Barberini in merito alla gestione complessiva dell’azienda ospedaliera di Terni e se crede sia opportuno intervenire oppure continuare a lasciare carta bianca all’attuale dirigenza".
 

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