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Un anno senza Valerio Todini, dagli attestati alla benemerenza. Il ricordo: “Aperto, inclusivo, educato. Una persona unica”

Il giovane collega, scrittore e studioso è scomparso il 13 novembre 2020, giorno in cui è uscito il libro che ci ha lasciato in eredità ovvero ‘Sandro Pertini il presidente amato da tutti’

È scomparso esattamente un anno fa, lo scorso 13 novembre, ad appena ventinove anni. Una malattia che lo ha sopraffatto ma non ha cancellato affatto il ricordo di Valerio Todini. Il giovane collega, scrittore e studioso – anche grazie al libro ‘Sandro Pertini, il presidente amato da tutti’ – viene ricordato con grande partecipazione ed affetto, dalle tante persone che ha incontrato lungo il suo percorso terreno. Proprio pochi giorni alcuni consiglieri comunali hanno presentato la richiesta di civica benemerenza: “Un giovane cittadino ternano che si è contraddistinto per le sue capacità di studioso e scrittore, ben evidenziate anche in riconoscimenti istituzionali” è scritto all’interno dell’atto. C’è poi l’omaggio al testo dedicato al presidente che ha curato, in ogni minimo dettaglio, nonostante le molteplici criticità con le quali è stato costretto a convivere: “Un’opera concreta, preziosa, per le profonde riflessioni e per innestare maggiore impegno nell’agire quotidiano di chi avrà la fortuna di apprezzare il suo lavoro”.

La data del 13 novembre, oltre a destare enorme tristezza e dolore rappresenta, sotto certi punti di vista, anche un nuovo inizio. In quel frangente infatti è andato in stampa ‘Sandro Pertini, il presidente amato da tutti’ il quale è stato presentato in diverse circostanze, trovando attestati di stima un po’ ovunque. Particolarmente toccante l’iniziativa dello scorso 6 ottobre allorquando, la docente dell’istituto Armando Curcio Sabrina Aulitto, conferì la laurea honoris causa ai genitori di Valerio in ‘Mediazione linguistica in editoria e giornalismo’. La professoressa ha avuto un ruolo fondamentale per la crescita professionale del collega. “Un giovane brillante il quale deteneva una capacità critica fuori dal comune. Lo chiamavamo in modo simpatico il nostro ‘google’ ma mai si poneva in modo saccente. Inoltre ha affrontato una battaglia durissima con un sorriso luminoso ed indimenticabile” le parole proferite durante l’incontro tenutosi al Gazzoli, organizzato dalla Fondazione Spirito e Renzo De Felice. Attestati che rendono onore alla figura di un ragazzo dalle tante passioni, scomparso purtroppo troppo presto. 

Il ricordo degli amici, ad un anno dalla scomparsa di Valerio: “Fin da piccolo amava leggere, una delle caratteristiche che lo ha contraddistinto, a partire dalle scuole elementari. Ha sempre dato grande importanza alla cultura. Ne era una testimonianza tangibile quando chiacchieravamo tutti insieme. Con lui era possibile parlare un po' di tutto, poiché deteneva una pluralità di interessi. Non è stata una persona a senso unico. Ha adorato lo sport, vivendolo probabilmente nella parte più bella, dal calcetto al basket. Un ragazzo originale sotto tanti punti di vista. Amava lo sci, il trekking. La montagna ha rappresentato una parte importante della sua vita, la prediligeva al mare. Inoltre adorava tantissimo viaggiare”.

Un altro aspetto che gli amici tendono a sottolineare con piacere: “Quando aveva un punto di vista lo difendeva fintanto da dimostrarlo con lungimiranza e brillantezza. Altra dote non comune a tutti quella di detenere un’educazione fuori dal comune, peculiarità ereditata dalla famiglia. Gli piaceva enormemente conoscere nuove persone, poiché prediligeva il confronto, era davvero inclusivo”. Il periodo più buio: “Lo ha affrontato in modo davvero coraggioso senza far pesare il tutto a chi gli stava attorno. Semplicemente – concludono – una persona unica”.

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