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Parole, parole, parole. Ma i tempi stringono e sulla ztl servono fatti: qualche proposta

Da anni si parla di aperture, sperimentazioni, limitazioni. L’urgenza della pandemia rende però necessario un colpo di reni per andare incontro alle esigenze di cittadini e commercianti

Strano destino quello della zona a traffico limitato di Terni: già un minuto dopo la sua introduzione, c’era qualcuno che proponeva di modificarne i criteri. Aperta, chiusa, a fasce orarie. Ci manca solo qualcuno che la voglia a pois.

E l’attualità, poi, non si sottrae al dibattito che va avanti da anni. Tant’è che oggi, come ieri, si torna a dibattere delle stesse questioni. Solo che oggi è diverso da ieri, per motivi piuttosto ovvi.

L’emergenza sanitaria da Coronavirus ha rivoluzionato la quotidianità di tutti. Soprattutto, ha messo in serie difficoltà decine, centinaia di attività commerciali, artigianali, imprenditoriali. E ridotto le disponibilità finanziarie di decine, centinaia di famiglie.

Motivo in più per cui il dibattito dovrebbe anzitutto tenere conto di una urgenza. E poi, magari, essere propedeutico a mettere sul tavolo – finalmente – un discorso efficace sulla mobilità cittadina.

L’urgenza, però, è un’altra. Ed è quella di andare incontro a chi – in questo periodo – potrebbe provare a rimettere un po’ in sesto i conti di un anno dissestato. Ma è anche quella di rendere vivo e vivibile il centro della città. E la proposta non è tanto quella di aprire – del tutto o in parte – la ztl di Terni. Perché è ragionevole ritenere che non è facendo arrivare le auto di fronte all’uscio di un negozio che si risollevano le sorti di un settore in crisi profonda e non solo per ragioni di traffico.

Molte altre città in Italia – Ancona, ad esempio - nel periodo che precede il Natale, attivano una strategia che favorisce la vivibilità dei centri storici cittadini. Ossia, garantiscono a tutti la possibilità di parcheggiare gratuitamente l’auto nei giorni in cui, più di altri, si concentra lo shopping.

Ora, questi nostri tempi sono controversi. Si può comprare, ma non sempre. Si può andare, ma non ovunque. Ragione per cui, immaginare strisce blu che diventano bianche nel fine settimana (dalle 18 del venerdì in poi) potrebbe essere un buon incentivo alla fruizione del centro di Terni. Ma non solo. Perché negozi e botteghe non stanno solo in centro. Parcheggi gratis, in tutta la città. Non a tariffa ridotta e – soprattutto – non in giorni lontani dal fine settimana. Tanto più che, gli aggiornamenti delle ordinanze anti Covid, consentono alle attività commerciali – ma non nei centri commerciali - di restare aperte nel fine settimana.

Quanto costa? Si tratta di tre o quattro fine settimana. Che avranno comunque un prezzo, che sarà però presumibilmente gestibile, anche per un comune come Terni. Tra un mese poi si tireranno le fila. Che potranno essere un elemento (concreto) su cui costruire un “piano” per la mobilità che sarà.  

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