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Cronaca

Terni, detenuto dà in escandescenze davanti a convivente e bambina di quattro anni: “Una scena assurda e surreale”

Ancora un episodio di violenza nel carcere di Sabbione riferito dal Sappe. Durante il colloquio, l’uomo ha cercato di rompere sedie, tavoli e telecamere

“Ancora un episodio di violenza e follia nel carcere di Sabbione”. A riferirlo è Fabrizio Bonino, segretario nazionale umbro del Sindacato autonomo polizia penitenziaria. Poco dopo mezzogiorno, un detenuto italiano di origine laziale, trentenne recluso per reati di furto e ricettazione, si rifiutava di uscire dalla sala dopo il colloquio con la convivente. “Esco quando lo dico io”, sarebbero le parole utilizzate dal detenuto, come raccontato dal Sappe, rivolte al poliziotto addetto al controllo. 

“Dopo poco - continua la ricostruzione degli eventi - l’agente tornava di nuovo in saletta confermando di nuovo al detenuto che il colloquio era terminato ma l’uomo persisteva nella sua volontà di uscire quando voleva lui. Il collega, quindi, informava l'ispettore di polizia penitenziaria di sorveglianza generale, il quale si recava nella sala colloqui riferendo al detenuto che il colloquio era terminato già da un'ora, ma per tutta risposta lo stesso iniziava a rompere sedie e tavolini all' interno della sala cercando di rompere anche le telecamere situate all' interno, il tutto coadiuvato dalla convivente che a sua volta cercava di barricarsi all' interno della sala”. Oltre alla convivente l’episodio si svolgeva anche davanti alla figlia minore di quattro anni che continuava a ripetere “questo gioco non mi piace”. 

“Una scena assurda e surreale - conclude Bonino - che solo per il professionale modo di agire della polizia penitenziaria non ha avuto conseguenze peggiori”.

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