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Cronaca

L’inferno in casa, storie di donne “violate”: a Terni c’è una denuncia al giorno

Triplicate le segnalazioni di violenza, la procura della Repubblica: triste piaga, ma facendo squadra la risposta giudiziaria non si farà attendere

Il procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, parla di “intollerabile e maleodorante violenza di genere”, ponendo l’accento su un “periodo giudiziario che ha fatto registrare un aumento preoccupante dei reati da codice rosso”. Sì, perché la vicenda del 12enne che chiama la polizia per salvare la madre dalle botte del padre è soltanto l’ultima. Ma purtroppo, non l’unica.

A fornire i dati della situazione è proprio la magistratura ternana, mettendo a confronto il 2020 ed il 2021. Dal 30 giugno 2020 al primo luglio 2021, “il numero di iscrizioni per violenze sulle donne erano 43 – scrive in una nota stampa il procuratore Liguori - mentre dal 2 luglio 2021 al 26 gennaio 2022 ne sono state già iscritte 133”. Le denunce - quasi una al giorno - sono insomma triplicate e per tirare le somme mancano ancora altri cinque mesi. Con il rischio concreto che il bilancio non fare altro che crescere.

Purtroppo, il drammatico canovaccio si ripete in maniera piuttosto costante. È stato così nel caso del bambino a cui non è rimasto altro da fare che cercare aiuto nelle forze dell’ordine ed è stato così nell’ultimo arresto effettuato nel Ternano. L’inferno in casa scoppia sempre al termine di una storia: l’ex non si rassegna a quell’epilogo e comincia la trafila di minacce, insulti, botte.

Il dato “positivo” è che le denunce contribuiscono a far emergere un mondo che, però, resta ancora troppo sommerso. La giovane mamma coinvolta nell'episodio dello scorso 16 gennaio, quando il marito le ha sferrato un pugno allo zigomo, ha fatto mettere a verbale dai carabinieri che dallo scorso 3 dicembre in avanti, “aveva litigato con il marito quasi tutti i giorni (...) ma di non avere mai sporto denuncia in precedenza perché sperava che la situazione si normalizzasse senza l'intervento delle forze dell’ordine”. Cosa che - puntualmente - non si è verificata. 

Le ultime rilevazioni dell’Istat dicono ad esempio che molte donne non considerano la violenza subita un reato: solo il 35,4% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner ritiene di essere stata vittima di un reato, il 44% sostiene che si è trattato di qualcosa di sbagliato ma non di un reato, mentre il 19,4% considera la violenza solo qualcosa che è accaduto.

E invece, la violenza sulle donne è sempre reato e va sempre denunciata. Una “triste piaga”, la definisce ancora Liguori. “Chiunque vive questo dramma deve rivolgersi ai centri di aiuto, alle forze di polizia e alla magistratura requirente della procura della Repubblica di Terni perché, facendo squadra, la risposta giudiziaria non si farà attendere”.

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