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Economia San Gemini

Vertenza Sangemini Amerino, i Comuni scrivono al tribunale: “Concordato inadeguato”

Le amministrazioni di San Gemini e Acquasparta lanciano un appello alle istituzioni: “Preoccupazione per il piano di rientro”

“Serve un intervento congiunto delle autorità prima della omologa del Concordato stesso prevista attualmente per il 28 febbraio 22, in modo da poter concretizzare un intervento di salvataggio che accompagni in tempo utile il territorio in un percorso credibile di ripresa economica e scongiuri quindi uno stato di crisi socio-economica irreversibile”. Così le amministrazione comunali di San Gemini e Acquasparta in una lettera inviata al tribunale di Milano, al commissario giudiziale, al Mise e alla Regione. 

“Facendo riferimento alla procedura di Concordato preventivo con continuità aziendale diretta riguardante AMI Spa - si legge nella lettera - si pone alla vostra attenzione l’inconsistenza del Piano di Rientro, che avrebbe dovuto garantire, tra l’altro, la normale operatività degli stabilimenti in oggetto, poiché presenta evidenti carenze strutturali sia dal punto di vista finanziario, in quanto non permette il necessario rinnovamento tecnologico ed efficientamento delle infrastrutture produttive; sia dal punto di vista organizzativo, in quanto non prevede il necessario potenziamento delle strutture commerciali locali per poter riconquistare le quote di mercato perse durante gli ultimi anni di crisi”.

“Al riguardo - prosegue la lettera - si ricorda che il Piano industriale siglato dalla proprietà Pessina prevedeva un investimento complessivo di 19 mln di euro, da finalizzare nel periodo 2018-2021 per l’innovazione tecnologica degli impianti produttivi in oggetto, in modo da poter garantire la competitività di mercato. Nel presente Piano di Rientro non vi è traccia di queste considerazioni e proposte finanziarie per l’ammodernamento degli impianti. Di contro, si evidenzia che in questo Piano viene definita l'esatta consistenza degli esuberi delle risorse umane occupate negli stabilimenti di Sangemini ed Amerino che andranno perciò a depauperare in modo estremamente preoccupante il livello occupazionale locale senza prospettive future certe per gli Stabilimenti che diventeranno sempre più obsoleti e senza un mercato per le loro produzioni. Dalle considerazioni sopra esposte discende la concreta preoccupazione delle Amministrazioni dei Comuni di San Gemini ed Acquasparta per il Piano di Rientro, attualmente depositato al Tribunale di Milano, poiché prende in considerazione solo il soddisfacimento della situazione debitoria della società AMI Spa ma non è in grado di garantire la rinascita e la successiva continuità, come prevede la procedura in questione, di quelle attività produttive che rappresentano il motore principale per la ripresa economica di tutto il territorio e per la soprawívenza di un marchio storico rappresentativo della comunità locale stessa”.

Poi le richieste: “Si chiede pertanto un intervento congiunto da parte delle autorità destinatarie del presente appello, proveniente fondamentalmente dalle comunità locali già colpite dalla crisi pandemica ancora in atto, prima della omologa del Concordato stesso prevista attualmente per il 28 febbraio 22, in modo da poter concretizzare un intervento di salvataggio che accompagni in tempo utile il territorio in un percorso credibile di ripresa economica e scongiuri quindi uno stato di crisi socio-economica irreversibile”.

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