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Economia

Vendita Ast, Di Maio: "Presto daremo risposte"

Il ministro dello Sviluppo economico ha parlato anche delle acciaierie di Terni nell'informativa alla Camera sulle crisi industriali, ma la convocazione del tavolo ancora non c'è. Verini (Pd):

"Daremo risposte in tempi certi". Ha parlato anche delle acciaierie di Terni il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nell'informativa alla Camera sulle crisi industriali nel Paese.

"I tavoli di crisi aperti al 30 giugno 2018 sono ben 144 - ha detto Di Maio - e vedono coinvolti 189.000 lavoratori, sono 189.000 famiglie che vedono la loro serenità economica e il loro futuro a rischio. Dall'inizio della corrente legislatura ad oggi - ha poi aggiunto nel suo intervento - sono pervenuti al Mise un numero notevole di atti di sindacato ispettivo: nello specifico, su 150 atti pervenuti, al momento se ne contano quarantanove riguardanti situazioni di crisi o assimilabili, ai quali si aggiungono ulteriori tre relativi a processi di riorganizzazione industriale come Magneti Marelli, Thyssen e Tim, che stiamo analizzando con molta attenzione e daremo risposte in tempi certi. Alla luce di questi elementi, è necessario attuare tutti gli strumenti ritenuti indispensabili, nonché le migliori competenze di questo Paese per fare in modo che le crisi sul tavolo possano trovare una conclusione positiva".

Ma malgrado l'attenzione e l'interesse non c'è ancora una data di convocazione del tavolo richiesto da istituzioni e sindacati le cui preoccupazioni sul futuro dell'Ast continuano ad aumentare dopo le notizie dalla Germania sugli stravolgimenti in atto alla Thyssen Krupp. A rilanciare la richiesta di convocazione dell'incontro è stato ieri alla Camera il gruppo del Pd per bocca dell'onorevole Sara Moretto. "Ho avuto un colloquio con il ministro Di Maio - afferma il deputato umbro Walter Verini - ribadendo la necessità e l’urgenza, alla luce delle vicende di questi giorni che hanno terremotato i vertici di Thyssen, che il Governo intervenga al più presto per definire e acquisire con la proprietà, le istituzioni umbre, i sindacati e i lavoratori certezze circa il futuro produttivo delle acciaierie di Terni. Si tratta di una questione di rilevanza strategica nazionale, non solo umbra”.
 

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