“Provaci ancora, Sam”, al Politeama Lucioli di Terni arriva la versione restaurata di Casablanca
La programmazione del film è in programma il prossimo 23 gennaio. A introdurlo sarà, alle 20.45, Sentieri del Cinema
Arriva al cinema Politeama Lucioli di Terni in versione restaurata “Casablanca”, il film di Michael Curtiz interpretato da Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, vincitore di tre Oscar tra cui quello per il miglior film. La programmazione è in programma il prossimo 23 gennaio, a introdurlo sarà, alle 20.45, Sentieri del Cinema.
“Casablanca”. Non un semplice film che risiede, tra i tanti, nell’affollato impero hollywoodiano, ma il cult per antonomasia, il prototipo per eccellenza della grandezza dell’età dell’oro del cinema di Hollywood, e forse il film più citato di sempre. Basti pensare al fatto che Woody Allen ha imbastito un’opera teatrale, “Play it again Sam”, da cui è stato tratto l’omonimo film (“Provaci ancora, Sam”) proprio sul personaggio di Bogart in “Casablanca”, citandone nel titolo una delle battute più celebri.
In una storia in cui si mescolano lingue e culture diverse, dove ogni giorno si consumano intrighi e sotterfugi e dove la seconda guerra mondiale sembra decidere il destino delle persone, emerge con prepotenza una storia d’amore carica di pathos: quella fra Rick e Ilsa, lui statunitense espatriato a Casablanca, un uomo dalla scorza dura, disilluso proprietario del famoso Rick’s Café che dà da bere ad ogni nazionalità, lei, moglie di un eroe della resistenza cecoslovacca…
A tanti anni di distanza, la magica intesa che lega Bogart e la Bergman risulta inalterata: in un incastro perfetto, il cupo disincanto di lui viene illuminato dal candido splendore di lei, ancora una volta.
“Casablanca” è anche il film che segna il trionfo della generosità, dell’onore nel senso più alto e nobile del termine, del coraggio di combattere per la libertà che vince su ogni altra pulsione, anche sulla più viscerale. Anche per questo pensiamo sia bello e importante rivederlo oggi: perché nell’epoca dell’individualismo più spietato e sfrenato, come è quella in cui viviamo, è lì a ricordarci che alla fine i piccoli problemi del singolo – che ad ognuno sembrano totalizzanti – invece “contano molto poco in questo mondo pazzo”; che c’è sempre qualcosa di più importante di noi: l'amore per l’altro, per il prossimo, per lo sconosciuto che è in realtà la collettività. Il bene più grande.
La versione resa disponibile dal distributore è quella doppiata.