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Regione Umbria, la minoranza abbandona l’aula: “La Giunta Tesei si ostina a violare le normali regole della democrazia”

La protesta delle opposizioni: “Costretti a compiere un gesto fortemente simbolico. L’Umbria ha bisogno di ritrovare urgentemente unità intorno ad un progetto credibile per il futuro”

“Un gesto fortemente simbolico”. Così lo descrivono i consiglieri di minoranza Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi (Partito Democratico), Thomas De Luca (M5S) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) i quali hanno deciso di abbandonare l’aula, durante l’assemblea legislativa dell’Umbria. Alla protesta non ha partecipato Andrea Fora che fa parte, anch’egli, dell’opposizione.

“Avendo preso atto - nostro malgrado - che la giunta Tesei, insieme alle forze di centro-destra, si ostina a violare le normali regole della democrazia e le leggi sulla trasparenza, ignorando da mesi le nostre istanze ed ogni richiesta di chiarezza sugli atti, nonché al rispetto dei diritti e delle prerogative delle opposizioni, nella seduta di oggi siamo stati costretti a tale gesto” dichiarano i consiglieri.

“Nonostante avessimo dimostrato responsabilità e attenzione rispetto agli atti previsti, sollevando criticità e proponendo miglioramenti alla rimodulazione dei fondi europei per le politiche sociali ed economiche, così come proposto dalle associazioni di categoria e dalle forze sociali lanciando il ‘Patto per la rinascita e il rilancio dell'Umbria’ la sordità di giunta e maggioranza ci hanno portato a compiere questo gesto simbolico. Per ristabilire legalità e democrazia in Umbria abbiamo chiesto al Prefetto un incontro urgente in cui poter rappresentare questa grave situazione che sta andando oltre anche la dialettica tra forze politiche, ma che arriva fino al punto di compromettere, ormai da troppi mesi, la funzionalità e la credibilità delle istituzioni regionali”.

Secondo i consiglieri di minoranza: “L’Umbria ha bisogno di ritrovare urgentemente unità intorno ad un progetto credibile per il futuro dei suoi territori e della sua popolazione che sappia portare questa nostra regione fuori da una emergenza sanitaria che rischia di trasformarsi in crisi economica e sociale, compromettendo il futuro di tutti noi. Ci attendiamo pertanto un gesto di responsabilità che ristabilisca, tanto più in questo momento straordinario, una normale dialettica democratica, indispensabile per affermare i diritti di ogni cittadino”.

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