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Umbria, i cacciatori e il divieto di transito con cartucce di piombo a meno di cento metri dai corsi d’acqua

La preoccupazione dei consiglieri regionali Manuela Puletti e Marco Castellari (Lega): “L’assessore Morroni chieda al governo una risposta urgente visto l’imminente avvio della stagione venatoria”

“L’ordinanza cautelare con cui il Tar del Lazio rende vana la circolare ministeriale sull’utilizzo delle munizioni di piombo nelle zone umide, chiarendo che non prevale rispetto alla norma di rango superiore contenuta nel regolamento europeo, crea incertezza tra i cacciatori proprio in avvio della stagione venatoria. E conferma la necessità di bloccare le solite iniziative strumentali delle associazioni ambientaliste, anche togliendo loro il gratuito patrocinio alle azioni legali, come da noi auspicato in più occasioni”. Ad esprimere preoccupazione sulla questione è il consigliere regionale della Lega, Manuela Puletti, assieme al collega Marco Castellari. 

“Quanto accaduto nel Lazio – commentano - è un’ulteriore conferma del motivo per cui a nostro avviso il gratuito patrocinio a disposizione delle associazioni ambientaliste per legge nazionale andrebbe rivisto e tolto. In molti casi, infatti, da opportunità può diventare strumentale, perché utilizzato per frenare il regolare svolgimento dell'attività venatoria in calendario. Rischio, quest’ultimo, che in Umbria quest’anno è stato fortunatamente scongiurato grazie alla nostra pressione, perché la richiesta della Lega di anticipare l'approvazione del calendario rispetto al passato è stata ascoltata”.

“Ma ora per i cacciatori c’è un’altra emergenza - continuano Puletti e Castellari - quella dei limiti posti dalla normativa europea che vieta l’utilizzo delle cartucce tradizionali, con il piombo, nelle cosiddette ‘zone umide’. Invitiamo il Governo ad accogliere la richiesta formulata dalla cabina di regia delle associazioni venatorie, intervenendo con un apposito decreto legge nell’arco di pochi giorni. Provvedimento che riporterebbe il divieto di uso delle munizioni tradizionali, secondo quanto era stato opportunamente previsto dal Ministero, nelle sole zone umide di pregio, attenuando i forti e ingiustificati limiti imposti altrimenti dall’Europa ai cacciatori”. 

“Rivolgiamo quindi all’assessore Morroni un appello – concludono gli esponenti della Lega – affinché chieda al Governo centrale una risposta urgente prima dell’apertura generale della caccia, per evitare inutili dubbi che tanti problemi possono creare ai cacciatori umbri”. 

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