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“Scuola e virus, no alle lezioni prolungate al pomeriggio: è soltanto il ritorno ad una finta normalità”

La nota di Assodislessia a nome del migliaio di studenti umbri con disturbi dell’apprendimento: positiva l’esperienza della didattica a distanza, la ministra Azzolina recepisca l’orientamento delle Regioni

“La possibile riapertura degli istituti scolastici l’11 gennaio con turni che prolungherebbero le lezioni al pomeriggio per buona parte degli studenti costituisce una scelta che renderebbe ancora più problematico il ritorno ad una ‘finta normalità’ per i circa 100mila ragazzi con disturbi nell’apprendimento (Dsa) che frequentano le scuole superiori in Italia, circa un migliaio in Umbria”.

È quanto si legge in una nota diffusa da Assodislessia, che prosegue: “Impegnare parte del pomeriggio per le lezioni ordinarie a scuola equivarrebbe alla preclusione delle importanti attività extrascolastiche di sostegno per i Dsa, ad esempio sull’elaborazione delle mappe concettuali, sull’uso dei mezzi compensativi o di supporto psicologico”.

“Peraltro, l’esperienza della didattica a distanza è positiva per i Dsa in quanto limita l’uso di scrittura e lettura tradizionali a vantaggio di strumenti multimediali visivi più idonei e flessibili, più in linea con le attitudini di generazioni digitali, nonché riduce l’ansia da prestazione nell’ambiente scolastico, tipica dei soggetti Dsa con bassa autostima, grazie al contesto casalingo più familiare. Non possiamo che apprezzare l’orientamento di alcuni governatori regionali nel prolungare l’utilizzo della didattica a distanza per qualche altra settimana, sperando che tale posizione venga recepita anche dalla ministra Azzolina”.

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