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Undici agosto fra ricordo dell’orrore e polemiche. Latini: giorno della memoria. Pd: pugno nello stomaco da Casapound

Stamattina la cerimonia per l’anniversario del primo bombardamento su Terni durante la seconda guerra mondiale. Il sindaco: momento fondante della nostra comunità, basta letture ideologiche. L’unione comunale dem: un drappello di simpatizzanti fascisti ha deposto una corona al monumento ai caduti

L’orrore di quei giorni e le polemiche dei giorni nostri. Il “giorno della memoria” che coincide con il primo dei bombardamenti che colpirono Terni durante la seconda guerra mondiale torna a far parlare di sé. Perché alla cerimonia, che si è tenuta stamattina in via Lanzi e poi presso il cimitero comunale, si accompagna l’intervento dell’unione comunale di Terni del Partito democratico che stigmatizza l’episodio che avrebbe visto come protagonisti “un drappello di simpatizzanti fascisti di Casapound” che avrebbe “apposto una corona sul monumento delle vittime dei bombardamenti di una guerra causata dai nazisti e dai loro alleati fascisti”.

La cerimonia

“Ci sono giorni che fanno sentire forte il monito della storia sulle comunità e l’11 agosto per Terni è uno di questi giorni”. Lo ha detto il sindaco Leonardo Latini durante la cerimonia di fronte al monumento di via Lanzi per ricordare l’anniversario del primo bombardamento aereo sulla città di Terni nel corso della seconda guerra mondiale, alle 10.29 dell’11 agosto 1943.

Alla cerimonia hanno partecipato la prefettura, la Provincia, le rappresentanze delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche e d’Arma, oltre a numerosi cittadini.

“Commemorare l’11 agosto – ha detto ancora il sindaco Latini – significa riportare la mente e la memoria ad una fase drammatica della storia cittadina ed è sempre con grande emozione che ci ritroviamo davanti a questo monumento a leggere i nomi dei tanti ternani che morirono, innocenti, sotto le bombe”.

“Tutto ciò è un monito nei confronti dell’orrore della guerra che deve restare scolpito nell’animo di tutti noi e, allo stesso tempo, vorremmo fosse un momento fondante della nostra comunità nel quale ricordare la nostra storia, come la storia di tutti, senza letture ideologiche, per sviluppare sempre di più un’identità condivisa che ci consenta di affrontare con orgoglio il futuro”.

Il sindaco Latini ha ringraziato il parroco di san Francesco, don Guido Tessa, che ha benedetto la corona deposta sul monumento dagli agenti della polizia locale e che, per la prima volta, ha voluto partecipare alla commemorazione facendo suonare il campanone della chiesa per 10 volte e la campana grande per 29 volte, esattamente alle 10.29, nel momento in cui iniziò la prima incursione aerea.

La cerimonia è proseguita con un breve monologo dell’attore Stefano de Majo dedicato ai bombardamenti su Terni e con una testimonianza di Maria Cristina Locci del gruppo archeologico. Sono state esposte le opere di Massimo Zavoli dedicate al bombardamento dell’11 agosto.

sindaco cerimonia bombardamento 44-2Al termine della cerimonia il sindaco Leonardo Latini si è recato privatamente al cimitero comunale per rendere omaggio alla fossa comune delle vittime dei bombardamenti e deporre un mazzo di fiori sul monumento che le ricorda.

La polemica

bombardamento 44-2“Le prime delle cinquemila bombe che distrussero edifici e spezzarono le vite dei ternani, furono sganciate l’11 agosto del 1943 – ricorda in una nota l’unione comunale Pd di Terni - Questa mattina eravamo in via Lanzi per la commemorazione, particolarmente suggestiva, accompagnata dai rintocchi delle campane di san Francesco e dal monologo del bravissimo Stefano de Majo. Favorevolmente abbiamo preso la presenza del sindaco Latini che, sebbene si sia lanciato in un intervento di quelli buoni per ogni occasione, almeno c’era al fianco dell’Anpi, nonostante l’afa di agosto sia molto più soffocante rispetto a quella del 13 giugno. Ci tiene dunque il sindaco a ricordare l’inizio dei bombardamenti, ma non la liberazione dal nazifascismo. Confideremmo volentieri che per il quarto anno di mandato, si sentirà più a suo agio nelle vesti istituzionali e con un po’ di impegno riuscirà a imbastire un piccolo intervento anche per il 13 giugno, ma il bruttissimo accadimento alla fine della cerimonia, alla presenza dello stesso sindaco ci fa purtroppo pensare il contrario”.

I dem ricostruiscono dunque i fatti ricordando appunto che “un drappello di simpatizzanti fascisti di CasaPound ha apposto una corona sul monumento delle vittime dei bombardamenti di una guerra causata dai nazisti e dai loro alleati fascisti. Un pugno nello stomaco su una ferita ancora sanguinante – si chiude la nota - su cui il primo cittadino non ha ritenuto di dover intervenire, sentendosi evidentemente poco coinvolto”.

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