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19 marzo 1981, quando il Papa operaio visitò Terni e la sua grande fabbrica

Trentanove anni fa Giovanni Paolo II era nella città dell’acciaio. Il discorso alle autorità: legittime aspirazioni dei lavoratori al progresso economico. Il pranzo alla mensa aziendale e il volo in elicottero sopra la Conca | LE FOTO

“Scopo precipuo di questa visita (…) è di portare una parola di incoraggiamento a tutti i lavoratori. Fra poco visiterò nei rispettivi posti di lavoro gli operai delle acciaierie ed esprimerò loro la mia solidarietà, la mia amicizia e il mio affetto, avendo personalmente condiviso per alcuni anni la loro dura condizione di vita. Desidero anche ascoltare la loro voce, che mi è particolarmente cara, e il mio pensiero andrà a tutti gli operai del mondo, in particolare a coloro che lavorano in condizioni non sicure o non sono adeguatamente retribuiti, nella comune convinzione che la soluzione di tanti loro problemi dipende dalla comprensione e dalla solidarietà di tutti gli uomini di tutti i Paesi. Desidero oggi rendere ai lavoratori, che trovano nell’artigiano di Nazaret un modello esemplare di impegno generoso, di lealtà a tutta prova e di responsabilità professionale, e dare espressione alla difesa delle loro legittime aspirazioni, tra cui la giusta partecipazione al progresso economico e civile in un equa distribuzione dei benefici derivanti dal comune lavoro e nell’armonica intesa, che deve regnare tra i figli di una stessa comunità”.

È questo un passaggio del discorso che papa Giovanni Paolo II tenne difronte alle autorità il 19 marzo del 1981, giorno in cui il “papa operaio” fece visita alla città di Terni e alle acciaierie.

Invitato dal vescovo della Diocesi, Santo Quadri, Giovanni Paolo II fu protagonista di una visita che venne definita storica e che ebbe eco in tutto il mondo.

Giovanni Paolo II arriva alle 8.40 di mattina in elicottero allo stadio di viale Brin. All’interno della Terninoss sosta brevemente per piantare un albero a ricordo della visita. A riceverlo il sindaco, Giacomo Porrazzini, e il ministro del commercio estero, Enrico Manca, in rappresentanza del governo italiano.

Alle acciaierie giunge alle 9.30 dove viene ricevuto dal presidente Romolo Arena. Alle 10 ha inizio la visita allo stabilimento. Dopo una visita ai reparti della grande fabbrica, alle 12 il Papa incontra, nel piazzale antistante la direzione, novemila lavoratori e riceve il saluto del presidente dell’Iri Piero Sette e dell’operaio Roberto Giovannelli, che parla al papa del problema di cassa integrazione e della minaccia di decurtazione dei salari, dei posti di lavoro a rischio.

Alle 12.30 il pranzo nella mensa aziendale. Così don Fernando Benigni, ex cappellano di fabbrica, ricorda quel momento in uno scritto pubblicato sul sito della Diocesi di Terni-Narni-Amelia:

Poi, infine, il meritato pranzo, che come propostogli, non consumò in vescovado con preti e suore, bensì nella mensa stessa aziendale insieme ai lavoratori. AI tavolo del papa, oltre al vescovo, prendevano posto i vari dirigenti e magnati della politica locale e nazionale. A me toccò l'imbarazzante e peraltro gradevole compito di ricordare all’architriclino, che il protocollo aveva previsto, accanto al Papa due operati, estratti a sorte all’ultimo momento e che questo lui sapeva... non loro! Ma la diplomazia degli uomini non sempre va nel verso di quella del Vangelo. E quel giorno memorabile di san Giuseppe lavoratore il Vangelo questo Papa lo riscrisse, ambientato a Terni, in fabbrica, presso il lago di Piediluco.

Alle 14.30 il Papa lascia l’acciaieria per la sua visita alla città di Terni. Infine la messa, alle 17.15 allo stadio “Libero Liberati”, dove il papa concelebra la messa con i vescovi umbri e i sacerdoti di Terni, Narni e Amelia.

La visita si conclude alle 19.15 con Karol Wojtyla che lascia Terni in elicottero, sorvolando l’ospedale e la cascata delle Marmore illuminata.

(le foto sono tratte dal sito della Diocesi di Terni Narni Amelia)

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