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Narni, azienda del territorio ternano ottiene la certificazione ‘End of waste’. Annunciato il nuovo progetto online

L'azienda che recupera biossido di titanio da rifiuti industriali si presenta con il nuovo sito internet. Sul territorio ha garantito una decina di assunzioni e vanta un team di esperti ingegneri e tecnici

L’azienda Nar.Ti. è attiva nell’economia circolare dal 2021, anno di fondazione. La sigla evoca Narni, ossia il Comune dove risiede, più nello specifico è collocata a Nera Montoro e titanio, ovvero il composto chimico che la fabbrica recupera da materiale di scarto. Da mesi è pienamente operativa ed ha instaurato un rapporto fattivo coi residenti, le imprese limitrofe e le istituzioni locali. Affacciata alla possibilità di attivare sinergie con aziende del territorio, è in stretto contatto con l’Università degli studi di Trento e di Perugia (Polo scientifico e didattico di Terni) per lavorare in partnership ad ambiziosi progetti di ricerca.

Lo scorso mese di novembre a Ecomondo, a Nar.Ti. è stato riservato un focus da parte della Regione Umbria, nella persona dell’ingegner Michela Dipinto. Questo progetto industriale è stato infatti tra i primi sottoposti a serrato percorso istruttorio, sotto il controllo Ispra-Arpa e lo stesso ente di palazzo Donini, per ottenere la certificazione End of waste per il prodotto in uscita che, come suggerisce l’espressione normativa, perde la qualifica di rifiuto ed è classificata come nuova materia prima. L’azienda è online, mediante un sito web di presentazione.

Il portale è stato elaborato dallo studio grafico Pollini di San Gemini e permette alla società di farsi conoscere. Soprattutto offre, ai cittadini più vicini agli impianti di produzione, la possibilità di essere aggiornati sulle attività dello stabilimento. Il logo, rielaborato dallo stesso studio grafico Pollini, non è altro che la stilizzazione dello storico capannone del polo industriale di Nera Montoro che ospita gli impianti.

L’azienda processa fanghi, provenienti da un’altra impresa che produce polipropilene, i quali sarebbero semplicemente rifiuti da smaltire. Da quei fanghi recupera biossido di titanio, prezioso sbiancante utilizzato nel settore delle vernici, del vetro, della ceramica, ma anche per lo sviluppo di materiali dotati di proprietà autopulenti e disinquinanti. Nar.Ti. è l’unico sito in Italia a recuperare il biossido di titanio da rifiuti industriali, con indiscutibili vantaggi in termini di costi per i propri clienti finali ma anche dal punto di vista ambientale: in alternativa all’attività estrattiva da minerale, ottiene infatti lo stesso risultato restituendo valore e garantendo una seconda vita a uno scarto industriale.

Sul territorio ha garantito una decina di assunzioni e vanta un team di esperti ingegneri e tecnici che seguono con cura ogni aspetto dello stabilimento, dall’impiantistica alle materie ambientali. A capo dell’azienda il manager Tiziano Paterno Purin, originario del Trentino Alto-Adige, forte di aver recentemente ottimizzato le lavorazioni di Nera Montoro, passate sotto la lente di Arpa Umbria. Una serie di modifiche produttive e contestuali campionamenti delle emissioni e del prodotto finale, hanno infatti garantito la messa a punto di un sistema ancora più performante dal punto di vista ambientale.

Per l’impegno nell’economia circolare e l’attenzione all’ambiente ma anche al tessuto sociale del territorio nel quale si è insediata, ma soprattutto per la capacità di ottenere in tempi brevissimi la certificazione End of waste, Nar.Ti. è stata portata dalla Regione Umbria come esempio di buone pratiche alla 25esima edizione di Ecomondo, l’evento internazionale di riferimento in Europa e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy. Un biglietto da visita per un’azienda giovane che intende aprirsi sempre di più al territorio, attraverso soluzioni vantaggiose per la collettività e progetti di innovazione e ricerca.

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