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Centro sportivo, la sferzata di Melasecche: non è possibile che dopo cinque mesi il Comune continui a bloccare questa opera

L’assessore regionale interviene sulla “paralisi” della struttura prevista a Villa Palma: se avessi dovuto decidere con i tremolii non avremmo mai portato a soluzione tanti interventi. Si agisca, nel rispetto della legge, ma si agisca

“Se avessi dovuto decidere con i tremolii, non avremmo mai portato a soluzione il PalaTerni, il Teatro Verdi, piazza del Mercato, la fontana dello Zodiaco, il parco di Cardeto, le grandi ciclabili Staino-Cascata e Terni-Narni, il rilancio del canottaggio a Piediluco, la Terni-Rieti”. Eccetera, eccetera, eccetera.

Di governo, ma anche di lotta: Enrico Melasecche entra a gamba tesa nel dibattito che da qualche ora tiene banco a Terni. La storia, in sintesi: a maggio scorso la Ternana presenta un progetto per la realizzazione di un centro sportivo nell’area di Villa Palma. Od oggi, cinque mesi dopo, su quel faldone non c’è stato alcuno sviluppo. Il presidente rossoverde, Stefano Bandecchi, sbotta. Il vicepresidente, Paolo Tagliavento, ridimensiona i toni. E l’assessore regionale alle infrastrutture, ossia Melasecche, incalza.

“Sì al centro sportivo a Villa Palma della Ternana – scrive in un post su facebook – e basta con gli azzeccagarbugli dei soliti, immancabili, ni e no. Terni è stata portata al disastro anche per i veti incrociati di politici incapaci e di dirigenti spesso inadatti a ricoprire il proprio ruolo. Non vorrei constatare che si sia tornati a prima di tre anni fa”, scrive ancora senza usare mezzi termini.

“Occorre autorevolezza, lucidità e coraggio”, incalza l’assessore, rilevando che “non è possibile che dopo cinque mesi il Comune di Terni continui a bloccare un’opera che valorizza il territorio, patrimonializza la Ternana, investe e crea lavoro”.

“La volontà popolare è sovrana. Il consiglio comunale ed ogni consigliere ha il dovere di esprimersi in democrazia sui principali temi della città per contribuire a portarli a soluzione. Terni – aggiunge - deve tornare ad essere una città “investor friendly”, attrattiva e culturalmente dinamica”.

L’attenzione poi si rivolge a patron Bandecchi, che “merita rispetto” soprattutto perché “vuole investire per contribuire a risollevare le sorti non solo calcistiche della città. Bandecchi si è fatto carico, fino ad oggi, non solo della manutenzione ordinaria ma anche di quella straordinaria del Liberati. Non gli spettava neanche. Possibile che tutto questo conti nulla? Bandecchi merita la cittadinanza onoraria – rilancia Melasecche - perché ha fatto moltissimo per riportare i valori del calcio a livelli di eccellenza spendendo cifre considerevoli e non costruendo inceneritori. Ha dato prova di essere persona di cuore nell’agire anche nell’ambito del sociale. Tutto questo vale zero?”.

La conclusione del post rimanda – sibillina – ad altra questione che riguarda Bandecchi e per la quale Melasecche si è speso in prima persona: il progetto stadio-clinica. Rispetto al quale, non troppo tempo fa, la presidente Tesei disse che il percorso si sarebbe sviluppato nel rispetto di tutte le norme di legge. E allora Melasecche: “Si agisca in un rapporto di apertura e disponibilità, nell’ovvio rispetto della legge, ma si agisca”. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

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