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Covid a Terni, alla struttura di Medicina Nucleare del Santa Maria 350 Pet in due mesi. Il direttore Loreti: ecco come ci siamo riorganizzati

Nuovi macchinari in arrivo, prenotazioni, tempi di attesa dimezzati. Il reparto dell'ospedale ternano non si è mai fermato neppure durante la pandemia

Dall’inizio dell’emergenza Covid, ovvero dai primi giorni del mese di marzo, l’attività della Struttura Complessa di Medicina Nucleare è stata rimodulata per garantire completamente le prestazioni rivolte ai pazienti oncologici afferenti alle Strutture di Oncologia, Oncoematologia, Radioterapia. La modulazione ha riguardato, in particolare, i percorsi, l’adeguato distanziamento dei pazienti, la fornitura dei dispositivi di protezione individuale e la sanificazione dei locali e dei macchinari. I pazienti effettuano un pre-triage presso la portineria centrale dell’azienda ospedaliera. Per evitare possibili inutili attese a tale livello viene fornita, giornalmente, la lista dei pazienti che dovranno accedere alle varie prestazioni della Medicina Nucleare nella quale vengono indicati l’orario di accesso e l’orario indicativo di uscita.

“L’attività principale della Struttura, ovvero la diagnostica Pet – spiega il direttore della Struttura Fabio Loreti - ha mantenuto la completa funzionalità.  Dall’inizio dell’emergenza  sono state effettuate circa 350 prestazioni Pet. Si tratta di pazienti in stadiazione e in rivalutazione di malattia dopo chemioterapia, immunoterapia e radioterapia. Di notevole interesse è la partecipazione  a uno studio retrospettivo nazionale del quale è capofila la struttura di Medicina Nucleare dell’azienda ospedaliera di Bergamo al fine di valutare la differente incidenza di polmoniti interstiziali nei mesi di gennaio marzo 2020 in confronto con gli stessi mesi dell’anno precedente. Anche l’ambulatorio di scintigrafie ossee ha continuato la sua attività così come è stata garantita l’esecuzione di  linfoscintigrafie per la ricerca del linfonodo sentinella in supporto alle attività della Chirurgia Senologica. In ambito terapeutico, come unico centro nella Regione, in collaborazione con i colleghi della Struttura di Epatologia e della Struttura di Radiologia Interventistica, sono state effettuate alcune procedure di radioembolizzazione di lesioni neoplastiche del fegato. Di concerto con la direzione sanitaria, dal 18 di maggio, sono state riprese le attività ambulatoriali di ecografia tiroidea e di Moc Dexa, quest’ultima esclusivamente rivolta a pazienti oncologici afferenti alle Strutture aziendali.

Da alcune settimane è stata ripresa l’attività ambulatoriale di agoaspirati ecoguidati della tiroide, mentre dal prossimo 26 maggio riprenderà l’ambulatorio di tomoscintigrafie miocardiche, in particolare per i pazienti in lista trapianto renale.

Per quanto riguarda la tecnologia è recentissima l’acquisizione di un macchinario Spect/Ct che verrà posizionato nella nuova Struttura in via di realizzazione al piano -2 negli spazi adiacenti al centro Pet. Questo macchinario permetterà di effettuare esami scintigrafici con tempi quasi dimezzati e con attività di radiofarmaci inferiori, riducendo la radioesposizione dei pazienti. In via di aggiudicazione anche un frazionatore/iniettore automatico per radiofarmaci PET che permetteà di snellire le procedure di radiofarmacia oltre che ridurre la radioesposizione degli operatori.

Colgo l’occasione di ringraziare tutto il personale della Struttura di Medicina Nucleare Centro Pet per la disponibilità e la continua applicazione in questo particolare momento di emergenza sanitaria”.

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