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L’inverno demografico “gela” le scuole di Terni: negli ultimi quarant’anni, perso uno studente ogni due giorni

Dall’asilo alle scuole superiori, così la denatalità ha svuotato le aule. Le proposte di Palazzo Spada: “Rendere la città più attrattiva sotto ogni punto di vista”. L’ipotesi di “una campagna di comunicazione per promuovere le famiglie e i figli”

A volercela trovare per forza, la buona notizia eccola: la media tra totale degli alunni e totale di classi o sezioni conferma che Terni almeno non deve fare i conti con il problema delle classi pollaio. Se quarant'anni fa c’erano, in media, 20 alunni per ogni sezione, oggi - addirittura - questa cifra si è ridotta a poco più di 19. Nel frattempo, però, sono diminuite le sezioni e, soprattutto, il numero di studenti.

Conseguenza diretta dell’inverno demografico che, in città, ha “gelato” (anche) le scuole, di ogni ordine e grado. Dall’asilo alle superiori, il numero di studenti è diminuito ovunque con una progressione che potrà sembrare non così impattante. Ma in realtà, lo è. Infatti, a Terni è come se ogni due giorni dal 1982 al 2022, si forse “perso” uno studente. E forse è una fortuna che i dati non siano aggiornati all’oggi.

I numeri

Nell’anno scolastico 1982-83, il totale di studenti dall’asilo alle scuole superiori a Terni era di 22.833 per 1.102 sezioni o classi, così suddivisi: 2.572 bambini alla scuola dell’infanzia (99 sezioni), 7.245 alunni alle elementari (435 sezioni), 5.184 alunni alle scuole medie (239 sezioni) e 7.832 studenti alle superiori (329 sezioni).

Dieci anni dopo (anno scolastico 1992-93) si registra il primo e sostanzioso taglio, che è poi stato l’inizio del piano inclinato: il numero complessivo di studenti è sceso di oltre cinquemila unità, arrivando a 17.663, divisi in 865 sezioni (237 in meno).

Passano altri dieci anni (anno scolastico 2002-2003) e la popolazione studentesca a Terni scende ancora: in totale, gli studenti sono 15.143 (circa 2.500 in meno) e le sezioni 742 (un centinaio in meno). L’anno scolastico 2012-2013 sembra riservare una sorpresa visto che il numero complessivo di studenti cresce, incrementando la popolazione in tutte le fasce d’età: 2.877 bambini negli asili (circa 300 in più rispetto al decennio precedente), 4.891 alle elementari (circa 700 in più), 3.041 alle medie (+402) e 5.920 alle superiori (+139). In tutto, ci sono 16.729 studenti e 741 sezioni.

Ma è un fuoco di paglia. Dal 2020 al 2022, il trend di decrescita è in ripresa e - soprattutto - costante: 16.036 studenti nel 20-21, divisi in 780 sezioni, 15.768 studenti nel 21-22 (per 797 sezioni) e 15.566 studenti nel 22-23, divisi in 786 sezioni.

Le proposte

“Al di là del numero esatto di residenti stimato al 31 dicembre 2023 in circa 106.400 unità - scrive il vicesindaco Riccardo Corridore nella risposta ad una interrogazione sul problema della denatalità presentata dai consiglieri Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti, Pierluigi SPinelli (Partito democratico) e José Maria Kenny (Innovare per Terni - incontrovertibile è l’andamento decrescente della popolazione che si osserva già da alcuni anni e che non accenna a fermarsi anzi si accentua, per diverse cause. Ciò che si rileva a Terni è in linea con l’andamento nazionale anche se alcuni indicatori di denatalità e invecchiamento da noi risultano essere particolarmente negativi (…). L’amministrazione è pienamente consapevole che la natalità debba essere messa al centro dell’azione politica, ma altrettanto consapevole del fatto che il complesso problema della denatalità e dell’invecchiamento della popolazione non può essere affrontato solo localmente. L’inverno demografico è comune a tutto il Paese ed è ampiamente dibattuto a più livelli: demografi, economisti, sociologi, politici e dalla Chiesa. Ciò che si può fare – prosegue Corridore nel documento - è mettere in campo una strategia condivisa, un’azione collettiva e generale che coinvolga la politica, ma che debba necessariamente passare anche per la scuola, per il mondo del lavoro, per la comunicazione. L’amministrazione può incentivare la sinergia tra queste forze, promuovendo occasioni e tavoli di confronto. L’amministrazione dal canto suo si impegna a realizzare quanto declarato nel programma di mandato e nel Dup, così da rendere la città più attrattiva sotto ogni punto di vista: economico, ambientale, della sicurezza e della qualità dei servizi. Un ambiente accogliente potrà contribuire a scoraggiare i giovani a lasciare la propria città per studiare e lavorare altrove e allo stesso tempo richiamare da altre realtà giovani coppie incentivate a trasferirsi in una città che offra servizi adeguati, lavoro e svago: una città a misura di famiglia. Si ipotizza anche l’avvio di una campagna di comunicazione per promuovere le famiglie e i figli: nuove vite per il futuro e un futuro per le nuove vite con manifesti giganti raffiguranti immagini di bambini e famiglie, con una campagna sul sito e sui social e una serie di incontri e seminari con esperti di demografia, sociologi economisti”.

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