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Terni, arriva la “variante sud”: una rivoluzione da 50 milioni, come cambia il traffico in città

Ecco come sarà il collegamento fra l’area ex Polymer e il centro, i dettagli del progetto. Melasecche e Salvati: “Infrastruttura strategica, importantissima per lo sviluppo di Terni e del suo territorio”

Traffico, auto, camion, bus: un “girone infernale” che è stato – ed è – spesso teatro di incidenti e caos. Eppure, in quella zona della città insistono attività industriali, artigianali, commerciali, oltre a scuole e case. È la zona sud della città di Terni destinata ad una “rivoluzione” da 50 milioni di euro.

“Un’infrastruttura strategica, importantissima per lo sviluppo della città di Terni e del suo territorio”. Così l’assessore regionale alle infrastrutture, Enrico Melasecche, e l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco del Comune di Terni, Benedetta Salvati, definiscono la realizzazione della variante sud-ovest. “Si tratta in effetti di un intervento di ricucitura e riorganizzazione generale della viabilità, dentro una visione complessiva del futuro della città, che rivoluzionerà in meglio la viabilità cittadina, anche in relazione ai nuovi interventi nell’area del PalaTerni, oltre che a sostegno delle importanti aziende che operano e che opereranno nel quadrante sud-ovest”.

Comune di Terni e Regione Umbria hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che – grazie alle risorse messe a disposizione attraverso il fondo di coesione – porterà alla realizzazione del nuovo collegamento che “porterà” la E45 in città e avvicinerà quell’area al centro cittadino.

La premessa parte dalla considerazione per la quale “nella zona sud della città di Terni sono situate le importanti aree industriali del complesso ex stabilimenti chimici Polymer e di Sabbione. In tali aree stanno prendendo vita nuove iniziative imprenditoriali strategiche per la riqualificazione e lo sviluppo non soltanto del nucleo cittadino ternano. Tuttavia, dal punto di vista infrastrutturale, tale contesto territoriale risulta essere inadeguato rispetto al soddisfacimento dei fabbisogni (attuali e futuri), in quanto servito unicamente dalla sola via Flaminia (S.S. 3) che assume contemporaneamente il duplice ruolo di arteria di servizio al nucleo industriale ed a quello urbano, nonché collegamento principale fra i due poli di Terni e Narni, con attraversamento del quartiere della ex IX circoscrizione-Collescipoli, caratterizzato da destinazione urbanistica mista, industriale, artigianale, commerciale nonché residenziale. L’inadeguatezza della viabilità di tutta la zona è da imputarsi alla decisione dell’Anas, risalente a circa un quindicennio fa, di traslare verso la Valnerina il tracciato della Terni-Rieti che, originariamente, avrebbe attraversato la zona sud della città costituendone, di fatto, un raccordo tangenziale. A seguito di tale decisione il collegamento di tutta l’area industriale sud con la viabilità nazionale, ancorché programmato e progettato, è rimasto di fatto incompiuto”.

Fino ad oggi. “L’intervento avrà una importanza fondamentale – spiegano Melasecche e Salvati - perché la nuova viabilità porterà a compimento il collegamento fra la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città, evitando l’attuale tortuoso flusso del traffico nel crocevia congestionato di viale dello Stadio, via Prati, via Aleardi, assicurando al contempo la connessione, attraverso i nuovi interventi, anche dell’area retrostante allo stadio Liberati, sede di importanti e già avviati interventi di riqualificazione urbana, come il PalaTerni, l’annessa area commerciale e l’auspicabile nuovo stadio di calcio. Strutture peraltro integrate alle preesistenti piscine dello stadio, che andranno a comporre un grande comparto dedicato allo sport, all’intrattenimento, al commercio e allo spettacolo, per il quale si prevedono notevoli afflussi di veicoli e pedoni”.

“In pratica questa grande opera, che riveste un ruolo di assoluta preminenza ed urgenza, prevede la realizzazione del prolungamento della attuale E 45 verso la Flaminia ternana (completamento ex III lotto della Terni Rieti) e sosterrà così lo sviluppo di importanti realtà produttive (centro di finitura Ast, il nuovo mattatoio e le aziende del cosiddetto polo chimico ternano) rielaborando l’innesto della E45 (S.S. 3 bis) ad oggi terminante inadeguatamente su Strada delle Campore, con la Flaminia ternana (ex III lotto Anas), e proseguendo poi con la realizzazione di un by-pass al tratto urbano della Flaminia (ex IV lotto Anas). Si miglioreranno contemporaneamente funzionalità e sicurezza, risolvendo definitivamente il problema, per come sopra descritto, di inefficienza e pericolosità dell’attuale tratto stradale. Specie su via Narni”.

Entrando nel dettaglio del progetto, “il tracciato viario ipotizzato si sviluppa nel suo complesso su un percorso lungo circa 8 km, interessante tutta la porzione sud occidentale della conca ternana, da strada delle Campore fino a via Alfonsine, precedentemente inserito fra le infrastrutture previste nell’ambito dell’accordo di programma dell’area di crisi complessa Terni-Narni”.

L’intervento sarà suddiviso in tre lotti funzionali: raccordo viale Borzacchini e collegamento area stadio con via Alfonsine; arco stradale interquartiere, con sviluppo da via Alfonsine fino al canale di Recentino; raccordo E 45 con Flaminia (S.S n. 3 bis) presso il canale di Recentino”.

“Essendo previsto il transito di mezzi di notevoli dimensioni e di autobus – prosegue il documento sottoscritto da Palazzo Spada e Palazzo Donini - la piattaforma stradale dovrà prevedere una corsia per senso di marcia, di larghezza minima di 3,50 metri, e due banchine di larghezza minima di 100 cm.. Si raccomanda, salvo più accurate verifiche in sede di progettazione, da concordare con la stazione appaltante, di assumere una velocità di progetto di 70 km/h. Considerata la vocazione urbana ed interquartiere di alcuni tratti stradali in progetto, al fine di promuovere lo sviluppo di forme di mobilità sostenibile a ridotto impatto sulle componenti ambientali, dovrà valutarsi la possibilità tecnico economica di eventuale realizzazione di una pista ciclabile in carreggiata separata di larghezza netta di 2,50 metri al lato della porzione di carreggiata destinata agli autoveicoli”.

Ultimo capitolo, i tempi. Il protocollo d'intesa fissa soltanto gli step tecnici fino alla presentazione del progetto al ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile prevista per il quarto trimestre 2023, ossia la fine dell'anno. Progettazione definitiva, esecuzione dei lavori e collaudi si svilupperanno "secondo le tempistiche che saranno previste nel disciplinare del finanziamento". Insomma, qualche altro anno di traffico caos continuerà ad esserci. Ma intanto, un primo passo è stato fatto.

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