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L’impresa di Sara Mazzorana. Una prova estrema su e giù per il Terminillo: “Mi mancava l’adrenalina delle gare”

La ragazza iscritta al Team Cingolani ha percorso per sette volte la salita riuscendo a centrare l’Everesting scalando cumulativamente i 8848 metri che equivalgono all’altitudine dell’Everest

Una vera e propria sfida con se stessi, sopportando fatica, caldo, il lunghissimo chilometraggio e soprattutto le pendenze della montagna da scalare. Lo scorso 19 agosto Sara Mazzorana è riuscita a centrare l’impresa di completare l’Everesting. Si tratta di un’iniziativa lanciata da un gruppo di ragazzi australiani, la quale consiste nello scegliere una salita e colmare lo stesso dislivello del monte Everest. Addirittura Sara è andata oltre poiché, a metà ascesa del Terminillo, aveva già centrato gli 8848 metri necessari. Il regolamento però impone di proseguire fino alla meta, per un complessivo di 9400 metri raggiunti.

“Mi mancavano le gare, la competizione che garantisce quell’adrenalina necessaria per mettersi in gioco. Da qui è nata l’idea di provare l’Everesting – afferma Sara - non avevo tentato mai quel dislivello. Mi sono allenata cercando di stare sulla bici il più possibile. Inoltre scelto il Terminillo poiché, soprattutto quando arrivi in cima, il crostone evoca il paesaggio delle Dolomiti. E’ una delle montagne che prediligo. Sono partita da località Lisciano e parcheggiato la macchina vicino ad una fontana. Era fondamentale alimentarsi, gestire, perché se si va sotto in crisi di fame non ce la fai più a pedalare. Ho lavorato molto di testa, l’ultima salita percorsa è frutto di un lavoro mentale”

Le difficoltà della prova

“Ho scalato il Terminillo per sette volte. La salita misura circa 20 km più ci sono altrettanti chilometri di discesa. La prima parte dell’ascesa, circa 7 km, è la più dura con pendenze le quali oscillano tra l’8-10 fino alla massima del 14%. A Pian di Rosce c’è un chilometro di falsopiano che però ti fa perdere un pochino di tempo su una sfida del genere. Poco più avanti, a Pian di Valli, la seconda spianata. Complessivamente circa due km sui venti per arrivare a quota 1880 metri con una pendenza media al 6,7%”. La scelta di Sara: “Sono stata fortunata a poter tentare questa impresa dentro la settimana. Durante il week end infatti il traffico aumenta così come i rischi. Nel corso dell’ultima discesa infatti ho trovato qualche macchina in più. La prima però è stata la più impegnativa, percorsa di notte dato che la partenza l’avevo fissata alle 3,30.

Le difficoltà maggiori? Ho iniziato ad avvertire fatica durante la quinta ed ultima salita. Il giorno precedente dormito un’ora a causa della tensione, avevo paura di non farcela. Tuttavia - afferma Sara – quando mi metto in testa una cosa voglio sempre portarla a termine. Il sostegno della mia compagna e Daniele Rellini è stato prezioso, soprattutto a livello mentale. Qualcuno che supporta ci vuole sempre. Durante le gare trovi, lungo i percorsi, gente che incita anche se non ti conosce, è molto importante. Appena finito siamo andati a fare un aperitivo. Ho ricevuto tanti complimenti che mi hanno resa felice. Domenica andrò a Plan De Corones in mountain bike. E’ la specialità preferita, oltre al ciclocross”.  

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