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Natale in casa Manassei, quando le luci e la gioia si "impastano" con il lutto e il dolore

Accadde a Natale, un racconto al giorno. Ecco il “testamento” artistico del grande Gastone Moschin che interpreta questo inedito scritto da Arnaldo Casali

Natale in casa Manassei parla dell’assenza e del lutto. È la storia – che tutti abbiamo vissuto prima o poi – del primo Natale vissuto senza una persona che è venuta a mancare; e di come il rimpianto renda questo lutto ancora più doloroso.

Ci rendiamo conto di quanto le persone sono importanti solo quando le abbiamo perse: è un luogo comune, un’insopportabile frase fatta, ma è dolorosamente vero. Per questo è così importante goderci le persone a cui vogliamo bene, finché abbiamo la possibilità di farlo. Perché se lo facciamo, il dolore sarà molto più sereno. Così come è importante elaborare il lutto, non cercare di rimuoverlo.

Il racconto esprime una teoria, perché quando l’ho scritto – 23 anni fa – non avevo alcuna esperienza di lutto. In seguito, però, ho avuto modo di sperimentare quella teoria e, come dire, per il momento funziona.

Natale in casa Manassei è un racconto completamente inventato, perché vuole parlare di sentimenti e dinamiche universali: il nome della famiglia l’ho ripreso da quella a cui è intitolata una cappella della chiesa di San Salvatore, che frequentavo in quel periodo. Tutti i personaggi sono generici e simbolici: non si dice nemmeno che relazione abbiano tra di loro e chi era questa donna scomparsa, né tantomeno viene precisata l’epoca in cui è ambientato. Ed è questo il motivo per cui l’ho scartato dalla versione definitiva di Accadde a Natale, dove ogni racconto è ispirato a una storia vera ed è contestualizzato molto dettagliatamente.

LA SCHEDA | Tutte le informazioni su Accadde a Natale

Non l’ho mai amato molto: qualche anno fa, però, ho dato tutto il libro – ancora inedito – a Gastone Moschin, al quale avevo chiesto di registrare La leggenda di San Nicola.

Anziché limitarsi al racconto che gli avevo chiesto di interpretare, però, Gastone si lesse tutto il libro e arrivato in studio mi disse che gli era piaciuto moltissimo: “Voglio fare anche un altro racconto: questo”. E lo registrò.

ACCADDE A NATALE | Tutti i racconti

Curiosamente, proprio questo racconto che parla di assenza è diventato il suo testamento artistico, perché rappresenta l’ultima interpretazione in assoluto. Si era già ritirato dalle scene, quando lo registrò; io l’ho tenuto in un cassetto per sette anni e l’ho reso pubblico solo dopo la sua morte, in occasione della serata che il Terni Film Festival gli dedicò, intitolandogli il premio per il Cinema in Umbria.

Era il novembre del 2017, e appena un mese dopo la famiglia Moschin avrebbe vissuto il primo Natale senza Gastone.

CLICCA PER ASCOLTARE

https://www.youtube.com/watch?v=2Wl11yypmp0

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