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Estate a Terni: “Gli eventi generano interazione tra i giovani. Fondamentale coinvolgere associazioni e cittadini”

L’intervento di Caterina Proietti, rappresentante Udu per la facoltà di Economia: “Il Festival degli influencer apporterà un valore aggiunto a tutto il territorio”

Una stagione estiva contrassegnata dalla ripartenza, dopo le due precedenti caratterizzate dall’emergenza sanitaria. Con le scuole chiuse e le lezioni sospese alle università, causa pausa didattica, sorge sempre la medesima domanda per i giovani. Cosa fare nel tempo libero? Bene. La redazione di www.ternitoday.it intende dare spazio alle voci dei ragazzi, a maggior ragione dopo l’istituzione della Consulta giovanile che ha portato, finalmente, una ventata di freschezza a Palazzo Spada.

Ad intervenire Caterina Proietti, segretaria ad interim della Consulta giovanile e rappresentante Udu per la facoltà di Economia: “Il calendario degli eventi ludici, storici e culturali è piuttosto variegato e fa auspicare un’estate contrassegnata dalla ripartenza e caratterizzata da leggerezza e divertimento. Gli eventi sono molto importanti per creare interazione tra giovani e cittadini privati, dopo l’isolamento forzato causato dalla pandemia”. Alcune manifestazioni da menzionare: “Numerose rievocazioni storiche, organizzate nei borghi più belli dell’Umbria. Rappresentano un grande vanto per il territorio. Inoltre – aggiunge - esibizioni e performance musicali come ad esempio quella prevista di Ludovico Einaudi. Senza dimenticare, ad esempio, lo spettacolo di Drusilla Foer all’Anfiteatro. Tornerà l’amatissimo Umbria Jazz e soprattutto a settembre ci sarà la novità del Festival degli influencer che apporterà un valore aggiunto e, ne sono sicura, garantirà ulteriore spinta a livello turistico. Un calendario pertanto piuttosto variegato, per tutte le età. Il festival, ad esempio, verrà seguito con molto entusiasmo, soprattutto dai giovani”. 

Come stai vivendo questa estate e cosa ne pensi delle proposte: “Sono contenta delle iniziative proposte, piuttosto variegate. Mantenere attiva la parte giovanile è un aspetto da rimarcare. Altrettanto importante garantire attività per gli adulti, dando loro modo di incuriosirsi ed avvicinarsi alle manifestazioni in calendario. Spero che non ci siano interruzioni causate dal Covid, come purtroppo capitato di recente. Pertanto auspico una ripartenza definitiva”. La forza del dialogo: “Fondamentale rendere partecipi i cittadini, cercando di coinvolgerli attivamente. Ad esempio si potrebbero organizzare delle riunioni con dei rappresentanti del modo dell’associazionismo o magari coinvolgere direttamente semplici cittadini. Inoltre dar vita a delle interviste a campione o fare dei sondaggi, utilizzando i canali social per i giovani ed altre forme di interazione per raggiungere gli adulti. Opportuno pertanto capire chi raggiungere, individuare il metodo per poi applicarlo”.

Ormai è una consuetudine vedere tanti ragazzi lasciare la città: “Il discorso è piuttosto complesso – afferma Caterina – e mi tocca in particolar modo poiché sono impegnata come rappresentante Udu. Le opportunità di studio come quelle lavorative sono piuttosto limitate in città. Anche dal punto di vista dell’offerta formativa occorrerebbe intervenire, garantendo una pluralità di opportunità che mancano, al momento. Per ciò che concerne le iniziative si dovrebbe lavorare su eventi appetibili che possano essere una leva per riscoprire le occasioni che fornisce il territorio”.  

Iniziata da poco l’esperienza della Consulta giovanile. Il primissimo bilancio di Caterina: “Un organo che possiede delle peculiarità funzionali, in ambito di politiche giovanili. Siamo 35 ragazzi con esperienze diverse, dall’età compresa tra i 16 e 34 anni. Ci sono dunque studenti delle superiori, studenti universitari e lavoratori. A livello di rappresentanza può tornare davvero utile, andando a riportare i desideri e le esigenze avvertite dal mondo giovanile. Sono pronti i tavoli di lavoro suddivisi in classe tematiche: sanità, integrazione, volontariato, istruzione, cultura e valorizzare il nostro territorio. L’obiettivo è cercare di capire come si possa superare questo ‘muro’ che spesso caratterizza il rapporto tra istituzioni e cittadinanza. Ad esempio – conclude – convocare audizioni con i rappresentanti delle associazioni ed essere efficaci portavoce delle esigenze di chi sta fuori il palazzo, potrebbero essere delle buone soluzioni”.

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