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Teatro in vernacolo e archeologia industriale. L'iniziativa della Pro Loco Marmore

“Archeologia industriale e vernacolo: il dialetto delle nostre tradizioni” è la rassegna nazionale di teatro dialettale che si svolgerà dall’ 1 al 10 agosto 2021 al Belvedere superiore della Cascata delle Marmore

Archeologia industriale en plein air situato lungo il sentiero n.5, si presenta come un museo a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis, e distributori di flusso per turbine. La collocazione dei macchinari in questa zona, ha una logica molto più evidente se si pensa che questa era proprio l’area dove veniva captata l’acqua e portata a valle attraverso delle condotte forzate, e che oltre a questi enormi macchinari di acciaio (autoprodotti dalle acciaierie) sono presenti ancora le cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua.

"A tanta storia, natura, bellezza, opere di ingegneria, archeologia industriale - si legge in una nota della Pro Loco Marmore -, sarà affiancato un evento tradizionale, consolidato negli anni “Archeologia industriale e vernacolo: il dialetto delle nostre tradizioni” rassegna nazionale di teatro dialettale che si svolgerà dall’1 al 10 agosto 2021 presso il Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci (Libero Liberati). Si, proprio alla Sentiero 5 della Cascata delle Marmore - prosegue la nota -, sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità, all’interno di un’area suggestiva e di notevole valore paesistico dalle grotte speleologiche presenti nel sottosuolo e al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia"

Perché il vernacolo?

A rispondere a questa domanda sono gli stessi organizzatori dell'iniziativa: "Il vernacolo riesce a rendere un’idea immediata di ciò che si vuol trasmettere e permette di arrivare con più immediatezza a suscitare emozioni e riflessioni nella gente. Consente di prendere spunto da situazioni comiche o buffe e affrontare temi importanti e molto seri sui quali riflettere con attenzione, consentendo a ciascuno di trarre le proprie considerazioni e conclusioni, è vicinissimo alla vita quotidiana della gente e rappresenta una diversità di esperienze e di culture. Usare il vernacolo non solo nella vita quotidiana, ma soprattutto come forma artistica negli scritti, nei testi teatrali, nella poesia, significa portarlo a conoscenza dei nostri figli, renderli possessori di una grande eredità: la nostra cultura".

Ma anche perché "è l’espressione di un popolo, è come una spugna che assorbe fatti, episodi, luoghi, persone e che restituisce fatti, episodi, luoghi, persone con profilo e identità precisi, ma soprattutto con un’anima. L’importanza del dialetto, sta nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e verace della gente e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve andare perduta".

Infine, il dialetto "è un patrimonio culturale da tutelare. Valorizzarlo significa farne apprezzare il legame intimo e particolare con il territorio, le capacità espressive, i contenuti comici, poetici, ironici. Renderlo testo teatrale significa continuare una tradizione che ha radici antichissime e un ruolo di rilievo nell’ambito delle arti performative italiane".

L’evento

L'evento nasce dalla consapevolezza che "oggi più che in passato, ci troviamo di fronte a realtà teatrali che tenacemente tendono a qualificare lo spettatore - dicono gli organizzatori -, a metterlo al centro dell’idea stessa di teatro, a perseguire instancabilmente la sua formazione come soggetto attivo, partecipe, consapevole, critico, e per la prima volta completo: il teatro è un centro di cultura e non un contenitore vuoto, ma una casa abitata, oltretutto da persone speciali.

Per tutti gli spettacoli - aggiungono - ci si ritrova un’ora nel pomeriggio e si informa sullo spettacolo, la scena, il contesto, le note di regia, e si coinvolge il pubblico facendolo diventare partecipe di alcune scene. Poi alla sera, prima dello spettacolo, si consegnano i programmi di sala ove sono previsti, tra l’altro, anche i punteggi che il pubblico dovrà esprimere in merito alle attese, il gradimento."

Un evento che è giunto alla sua ottava edizione nazionale: "Ha raccolto quest’anno - sottolineano dalla Pro Loco Marmore - ben 38 richieste di partecipazione da parte di compagnie teatrali provenienti da tutta Italia (e anche più d’una proveniente dalla stessa città) e sarà davvero difficile scegliere chi animerà  le nostre serate ternane".

La storia

L’evento, iniziato nel 2013 come un esperimento ha guadagnato negli anni popolarità e consensi per la qualità e la varietà delle sue proposte, tanto da diventare regionale (nel 2014)  interregionale (nel 2015) e nazionale (dal 2017)

La validità della manifestazione è stata riconosciuta nel tempo anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei beni e delle attività culturali che, insieme a Regione Umbria, Provincia Terni, Comune Terni, Camera di Commercio, UNPLI, UILT e associazioni di categoria, hanno concesso il patrocinio, e questo per la Pro Loco Marmore è un bel fiore all’occhiello.

Si è ormai affermato come appuntamento tradizionale dell’estate ternana, grazie alla sua peculiarità di mettere in evidenza e salvaguardare la ricchezza della cultura popolare.

"In tutto - spiegano gli organizzatori -, saranno dieci, le compagnie teatrali che si alterneranno sul palco, che con il loro repertorio comico-dialettale, allieteranno le calde serate agostane, senza trascurare che avranno al seguito (anche con bus appositamente organizzati) amici, parenti, conoscenti, simpatizzanti che, in quei giorni fanno shopping sul posto, mangiano, pernottano, si avvalgono dei servizi esistenti.. insomma con la cultura si creano flussi turistici".

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