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Acciai Speciali Terni, le richieste: “Nuovi impianti per ridurre l’inquinamento, spazzamento stradale e 10mila alberi da piantumare”

Le prescrizioni del sindaco Stefano Bandecchi prodotte in sede di conferenza dei servizi per il rinnovo dell'autorizzazione a Tapojarvi. Intervento dell’assessore all’ambiente Mascia Aniello

Mentre le raffiche odierne di scirocco spargono nuovamente le polveri Ast ovunque su Terni est, è necessario fare chiarezza su quanto la nuova giunta Bandecchi sta facendo per ridurre gli impatti delle Acciaierie e salvaguardare la salute pubblica. A seguito delle conferenze di servizi tenute da luglio scorso su Acciai Speciali Terni-Tapojarvi, coerentemente con le concrete misure indicate come essenziali dal Comune, Stefano Bandecchi ha infatti stilato puntuali prescrizioni e richieste scritte, trasmesse alla Regione il 25 settembre scorso.

Tra le prescrizioni del Comune (e non della Regione, come scritto dai media), una di esse prevede l'installazione, dopo decenni, di un sistema automatico e permanente di bagnatura dei piazzali di parco scorie, parco rottami e metal recovery, aree ricoperte da strati di polveri prevalentemente da scorificazione, una condizione insostenibile per lavoratori e residenti dei quartieri adiacenti, eppure mai affrontata concretamente da alcuno, ancorché tale fenomeno fosse da anni ben visibile tramite immagini satellitari, oltreché ripetutamente segnalato da dipendenti e cittadini, non soltanto in giornate come queste.

Oltre ciò, nella stessa nota diretta alla Regione, il primo cittadino Stefano Bandecchi ha richiesto un piano di spazzamento giornaliero e di manutenzione stradale per ampie aree cittadine contigue ossia dalla Romita a Prisciano, da via Vulcano a via Tre Venezie, da viale Brin a via del Raggio Vecchio, con oneri esclusivamente a carico delle Acciaierie. Nessuno mai, prima di questo Sindaco, ha dato simili disposizioni ad Acciai Speciali Terni.

Non solo. Entro 60 giorni dal rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, le acciaierie dovranno inoltre redigere un piano per mettere progressivamente a dimora a Terni diecimila essenze arboree anche di tipo fitodepurativo, da piantumare in numerose aree cittadine, con barriere vegetali ben più adeguate rispetto alle modeste fin qui osservate -e sempre a esclusivo carico di AST. Va ribadito che si tratta di prescrizioni e richieste inspiegabilmente mai avanzate in passato né dal Comune di Terni, né tantomeno dalla Regione Umbria nei confronti di una grande realtà produttiva manifatturiera che è anche uno dei più impattanti siti industriali d'Italia.

Infine il nostro Sindaco ha sollecitato Regione e ARPA a installare non solo un impianto di videosorveglianza esterna per catturare in tempo reale le emissioni fuggitive, così individuandone sistematicamente e puntualmente le zone di origine (camini, piazzali, depositi, altro), ma ha anche domandato al contempo l'ampliamento della rete di controllo di ARPA medesima, essendo con ogni evidenza necessario collocare nuove centraline in città, dall'area a caldo stessa al centro storico, onde monitorare in tempo reale la situazione e avere una proiezione sicura delle reali zone di ricaduta, tutelando davvero lavoratori e residenti grazie a una maglia di dispositivi ben più fitta rispetto a quella esistente.

Queste ultime richieste saranno riversate anche nell'Accordo di programma, se e quando verrà finalmente condiviso con Istituzioni locali e organizzazioni dei lavoratori.

*assessore all’ambiente del Comune di Terni

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