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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Acciai Speciali Terni, Marco Celestino Cecconi: “Bandecchi patetico ed imbarazzante. Basta minacce e toni triviali”

Intervento del coordinatore comunale di Fratelli d’Italia: “La questione concretissima posta dall’AST al Comune è molto semplice: le acciaierie rivogliono indietro i terreni che da decenni Comune/ASM utilizzano per la discarica”

“Adesso basta. Bandecchi non si azzardi a creare inutili problemi alle acciaierie ternane. Non si azzardi a creare difficoltà che possano anche solo lontanamente mettere a rischio la faticosa riconquista di una proprietà tutta italiana dell’AST. La pianti di usare quei toni triviali che, per ultimo, ha utilizzato anche nella sua più recente, stucchevole esternazione-instagram per insultare questa volta la famiglia Arvedi. La pianti con le minacce, le parolacce, l’esibizione muscolare. Patetico e imbarazzante. La pianti con quei suoi continui tentativi di ‘rilanciare’ parlando d’altro, tanto per cercare di distogliere l’attenzione dalle questioni concrete, su cui evidentemente non riesce a dare risposte.

La questione concretissima posta dall’AST al Comune è molto semplice: le acciaierie rivogliono indietro i terreni – di proprietà AST – che da decenni Comune/ASM utilizzano per la discarica. E li vogliono indietro bonificati. Ne hanno bisogno per implementare gli spazi a disposizione della fabbrica per smaltire i propri rifiuti (segno, per inciso, di una produzione in ottima salute e scusate se è poco). La bonifica di quell’area è un’emergenza che da anni ed anni il Ministero dell’Ambiente chiede al Comune di Terni di risolvere. E non si dica che è colpa di “quelli di prima” (espressione dietro alla quale Bandecchi & C. non si stancano di cercare di nascondere l’incapacità di governo di “quelli di oggi”) se finora non è stato fatto. Se per “quelli di prima” si intendono le pluriennali amministrazioni di sinistra che il problema l’hanno creato, ok. Ma è escluso che l’amministrazione-Latini potesse misurarsi con questa emergenza: stretto nelle tenaglie del dissesto del bilancio dell’Ente appena ereditato dalla giunta-Di Girolamo e con un Accordo di programma per le acciaierie ternane che era ancora di là da venire.

Proprio quest’Accordo di programma, anzi, rappresenta il vero spartiacque della faccenda: perché, per restare al tema, è un Accordo dentro al quale la questione ambientale è centrale e si predispongono (e finanziano) soluzioni concrete. Gli enormi benefici sotto ogni punto di vista che quell’Accordo porterà alla fabbrica, ai ternani, a Terni e all’Italia sono il frutto – sarà bene ricordarlo ancora una volta – del lavoro di anni di “quelli di prima”, intesi in questo caso come centrodestra, che poi per fortuna sono anche quelli che oggi governano l’Umbria ed il Paese. Sono il frutto di una svolta decisiva ed un’accelerazione impressi proprio dall’amministrazione-Tesei in Regione e dal governo-Meloni: alla ricerca di soluzioni concrete, punto per punto, problema per problema. Proprio quello che Bandecchi & C. non sanno proprio fare.

Ed è così che si spiega l’inconsulta reazione di Palazzo Spada. Insulti e minacce, tanto per cambiare via social. Insulti e minacce, anziché cercare soluzioni concrete (d’intesa con la proprietà dell’AST, le altre istituzioni del territorio, i ministeri competenti), capaci di puntare all’unico obiettivo che conta: ovvero creare e mantenere le migliori condizioni possibili per il benessere – fisico, sociale, economico – della nostra comunità.

La richiesta dell’AST non può essere ignorata: di questo Bandecchi se ne faccia una ragione. Se fai il sindaco di una città che ospita una punta di diamante della produzione industriale italiana, una fabbrica unica nel nostro Paese a produrre un’eccellenza nazionale come l’inox, che dà lavoro e garantisce migliaia e migliaia di famiglie, è inutile e pericoloso buttarla in caciara, magari con il rischio di indurre in tentazione l’attuale proprietà dell’azienda - andare a fare acciaio altrove - se questo è il clima e questi sono gli interlocutori a livello locale.

Adesso basta. Se fai il sindaco di Terni, non puoi essere incapace persino di avere un dialogo costruttivo con la principale impresa della città e della regione, tra le più importanti d’Europa. Adesso, su questa faccenda, sarà il governo nazionale - di concerto con il centrodestra ternano e l’amministrazione Tesei - a richiamare Bandecchi alla responsabilità del suo ruolo: e su questo ci siamo subito attivati. Sempre che Bandecchi abbia capito davvero che cosa significa fare il sindaco a Terni e non in un qualunque altro posto, dove magari bastano aiuole, vino e porchetta”.

Marco Celestino Cecconi coordinatore comunale di Fratelli d’Italia

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