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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Più soldi per bar, ristoranti e alberghi: Umbria Jazz fa fare affari a Perugia, l’indagine della Camera di commercio

Analizzate le transazioni finanziarie rilevate a luglio 2023 in occasione del festival: scontrini medi da 29 euro mentre la spesa per carta è stata di 78 euro. Più italiani che stranieri, americani e tedeschi sono quelli che hanno investito di più

L’edizione 2023 di Umbria Jazz ha consolidato il trend di forte crescita evidenziati negli ultimi anni, con una variazione della spesa totale su tutta la città di Perugia del +31% rispetto all’edizione del 2022, che diventa +61% se il confronto si fa con l’edizione 2021 e addirittura +83% se, invece, il confronto si fa tra l’edizione 2023 e quella 2019. Tutti gli indicatori economico-finanziari legati all’edizione 2023 di UJ mostrano una crescita significativa rispetto al 2022. L’evento è di interesse soprattutto nazionale, anche se gli stranieri sono in aumento (in particolare gli inglesi).

Sono alcuni dei numerosi elementi che emergono dall’indagine “L'analisi di impatto economico dei grandi eventi turistici", realizzata nell’ambito dell’azione della Camera di commercio dell’Umbria - insieme al suo partner tecnico e scientifico Isnart - per favorire una maggior competitività del sistema turistico umbro tramite dati e letture innovative della dinamica del turismo regionale e presentata ieri pomeriggio al Ttg di Rimini, la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale.

L’indagine è il frutto dell’analisi delle transazioni finanziarie rilevate a luglio scorso in occasione dell’edizione 2023 di Umbria Jazz, in collaborazione con Experience Cloud Consulting sulla base dei dati del circuito Mastercard. In sostanza, facendo leva sui dati transazionali di MasterCard, sono stati costruiti una serie di dataset per comprendere il comportamento di speso dei cittadini italiani e stranieri in visita a Perugia durante le 10 giornate di Umbria Jazz 2023.

Il confronto dei dati con le tre precedenti edizioni della manifestazione e un focus di rilevamento su alcuni specifici parametri (numero transazioni, spesa media, volumi, nazionalità, geolocalizzazione dei comportamenti di spesa in occasione dell’evento e così via) hanno consentito di indagare gli andamenti di crescita, le ricadute nei settori merceologici coinvolti, delineando alcuni ambiti di ulteriore sviluppo della manifestazione, con particolare riferimento al potenziale di nuovi arrivi che una maggior visibilità su alcuni mercati esteri potrebbe ingenerare.

Come detto, la spesa generata da Umbria Jazz è fortemente cresciuta negli ultimi anni. Il volume di spesa in tutta la città di Perugia è aumentato del 31% rispetto all’edizione 2022, che diventa +61% se il confronto si fa con l’edizione 2021 e +83% se si fa invece con l’edizione 2019.

L’importo dello scontrino medio a Perugia durante UJ 2013 è stato di 29 euro, mentre la spesa per carta è stata di 78 euro. La percentuale di spesa effettuata da carte straniere sul totale è stata dell’11%. “Il festival – afferma a questo proposito l’indagine – è un evento soprattutto nazionale. Si nota tuttavia un incremento del 30% degli stranieri rispetto alla settimana precedente, che indica un interesse crescente per l’evento anche dall’estero”.

Interessante notare come le carte italiane abbiano registrato +33% del volume di spesa rispetto all’edizione 2022 di UJ, con +40% del volume del transato, mentre per le stesse voci le carte straniere abbiano registrato +12% e +21%. Ma se lo scontrino medio per le carte italiane è stato, sempre ad UJ 2023, di 28 euro, e la spesa per carta è stata di 76 euro, per le carte straniere i due valori sono notevolmente più elevati: rispettivamente 40 e 101 euro. In particolare, in testa sia per scontrino medio di spesa, sia per spesa media per carta ci sono i cittadini Usa, con 55 euro di scontrino medio e 161 euro di spesa per carta, seguiti dai tedeschi con 49 e 124 euro e dagli inglesi con 39 e 92 euro.

La crescita in tutti i settori merceologici legati al turismo, in particolare rispetto alla decade precedente, conferma l’attrattività del festival. L’incremento più elevato della spesa durante UJ 2023, rispetto all’edizione 2022, si registra a Perugia nella spesa alimentare (+33%) che rappresenta il 24% della spesa 2023 su quella totale legata all’evento. In quest’ambito la ristorazione, che assorbe il 19% della spesa 2023 su quella totale legata all’evento, vede un aumento della spesa del 29%. Boom per bar, caffè, disco-pub e taverne, che assorbono il 4% della spesa totale legata all’evento e registrano un incremento della spesa del 44% (addirittura +62% se si fa il confronto con la decade precedente UJ 2023). Molto bene anche l’incremento della spesa verso l’abbigliamento (+36%). Il settore ricettivo alberghiero e quello dei B&B, invece, si mantiene in linea con l’edizione precedente di Umbria Jazz (spesa +5%), pur crescendo sensibilmente rispetto alla decade precedente l’evento.

L’incremento, rispetto ai dieci giorni precedenti UJ 2023, del volume spesato complessivo mostra picchi nelle giornate di sabato (esibizione di Stefano Bollani) e sabato 15 luglio (concerto di Paolo Conte). Durante le domeniche dell’evento, il volume dello speso si è mostrato inferiore a quello della decade precedente. Sostanziale stabilità, sempre rispetto al periodo di riferimento che ha preceduto l’evento, nella giornata di lunedì 10 luglio.

“La promozione dell’Umbria come destinazione turistica - ha evidenziato il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni - è un percorso che da tempo l’ente camerale, affiancando la Regione Umbria, ha intrapreso muovendo dalle consuete analisi dell’offerta turistica ma orientandosi maggiormente verso le analisi della domanda turistica, un tassello fondamentale per capire le reali potenzialità di sviluppo e le possibili innovazioni per la promozione regionale”.

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