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Orvieto, la Lega mostra i muscoli: non condividiamo la nomina di Mazzi, ritrovare gli equilibri politici in giunta

Stoccata del carroccio al sindaco sulla scelta del nuovo vicesindaco della Rupe dopo le dimissioni di Ranchino. “Rendere il dovuto riscontro al primo partito della città”

La nomina di Mario Angelo Mazzi va di traverso alla Lega che ora lancia la stoccata al sindaco di Orvieto, Roberta Tardani: “Ritrovi i giusti equilibri politici all’interno della giunta”.

I rumors di Palazzo avevano lasciato intuire che sulla scelta del nuovo vicesindaco di Orvieto qualcosa non stava scorrendo liscio come l’olio, anzi. E infatti, qualche giorno dopo la presentazione ufficiale di Angelo Maria Mazzi, il carroccio della Rupe mette per iscritto i mal di pancia che fino ad ora sembravano essere destinati ad essere lavati in casa, come ogni buona famiglia fa con i suoi panni sporchi.

Se le parole hanno un peso, e se questi giorni sono serviti a ragionare sul da farsi, la nota della Lega di Orvieto lascia poco spazio all’immaginazione e punta dritto all’obiettivo: “Non condividiamo la nomina come assessore di Orvieto di Mario Angelo Mazzi, che di fatto ha sostituito il dimissionario Angelo Ranchino e che ringraziamo per il lavoro svolto”.

Il carroccio non fa nemmeno riferimento al ruolo di vicesindaco di Mazzi, anche se in cima al bastone sembra voler apprendere una carota: “Tuttavia, in questo momento di crisi pandemica, continueremo a lavorare per il bene del territorio di Orvieto con lo stesso senso di responsabilità che ci ha contraddistinto fino ad oggi”.

Non è però un armistizio, ma una tregua. Oppure, un ultimatum. “Appare evidente che il mandato elettorale che ci è stato affidato nel 2019 è noto alla cittadinanza e allo stesso sindaco il quale, all’indomani delle dimissioni di Ranchino, aveva garantito che nella composizione della nuova giunta avrebbe mantenuto gli equilibri politici esistenti”.

Tardani, sostiene la Lega, non avrebbe usato né pesi. Né contrappesi. Per cui, “alla luce delle decisioni prese, ribadiamo la necessità di trovare nel prossimo futuro dei giusti equilibri che rendano dovuto riscontro non ai vertici del partito bensì a quel 20 per cento di cittadini orvietani che nel 2019 hanno sancito la Lega quale primo partito della città”. La caccia aperta. Almeno da un fronte.

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