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Elezioni 2022, la rabbia dei “nonni” dell’Umbria: “Stanchi delle promesse e schifati dalla carità”

L’intervento dell’associazione di pensionati Umbria mia Umbria: “Indirizzeremo i nostri voti su partiti e movimenti politici che non a parole, ma concretamente, tuteleranno i nostri interessi

“Con questa svalutazione annua ormai a due cifre non ci interessano né caritatevoli regali una tantum né forfettari aumenti del due, tre per cento annuo. Tale meccanismo ha già fortemente impoverito e impoverirebbe in maniera crescente, negli anni, tutte le pensioni indipendentemente dall’importo. Vogliamo una nuova formula di scala mobile adeguata e moderna che permetta un reale recupero del potere d’acquisto delle pensioni. Vogliamo impegni verificabili prima delle elezioni”.

Anche i nonni, nel loro piccolo… Inflazione, aumenti, potere d’acquisto delle pensioni sempre più risicato. E promesse, a cui però i fatti non sono mai – o quasi mai – seguiti. E allora il direttivo del settore Pensionati italiani e prossimi ha preso carta e penna e messo giù un comunicato con cui vengono “avvertiti” i candidati alle prossime elezioni di settembre: “Cari politici, non pensiate di cavarvela con la nostra astensione anche in queste elezioni. Abbiamo capito che il nostro non voto ci rende innocui, non vi preoccupa minimamente, anzi vi rende più tranquilli nell’emarginarci. Da queste elezioni noi pensionati ci stiamo organizzando su tutto il territorio nazionale, seggio per seggio, un voto per tutelare la nostra pensione e la nostra vita futura. Ci stiamo organizzando per portare al voto anche coloro che hanno problemi fisici e di spostamento”.

La mobilitazione nasce da questioni ormai purtroppo note: “Negli ultimi anni, l’inflazione reale sta drasticamente riducendo il potere di acquisto delle pensioni già fortemente inadeguate per una vita dignitosa, vedi anche l’esponenziale lavoro della Caritas e i circa 45.000 italiani con pensioni intorno ai 500-750 euro, costretti, dal bisogno e dalla dignità, a rovistare tra gli scarti dei mercati di alimentari. Molti di questi sono gli italiani più umili, gli italiani del sacrificio, gli italiani delle miniere, gli italiani di Essen e Leverkusen, ma che comunque con la loro difficile vita lavorativa, contribuirono sostanzialmente al passato miracolo economico italiano”.

“Siamo stanchi delle promesse e siamo schifati dell’ultima carità. Non ci sono risorse: questa è la risposta corrente. Gli aumenti causati dalla guerra in Ucraina, ma il grano non veniva tutto dal Canada o prodotto in Italia? Dobbiamo accogliere i profughi, certo, quelli che fuggono veramente dalla guerra, non chi viene in Italia per incassare il solo aiuto economico o per finire in mano al caporalato in condizioni di schiavitù. Aiutiamo l’Ucraina invasa. Certamente, ma non con le armi che sono causa di morte: ce lo impedisce la nostra costituzione. Vogliamo una vera riforma fiscale che tassi in maniera adeguata tutti i redditi e che punisca l’evasione fiscale con provvedimenti severi fino al carcere. Se si vuole veramente, sconfiggere l’attuale evasione fiscale di 90mila miliardi annui, è possibile: severe condanne per i corrotti e i corruttori”. 

“Noi pensionati dell’associazione Umbria mia Umbria, apolitica e apartitica – è l’annuncio - indirizzeremo i nostri voti (e statene certi che saranno più di quanto potete immaginare) su partiti e movimenti politici, dall’estrema sinistra all’estrema destra che non a parole, ma concretamente, tuteleranno i nostri interessi con proposte di legge e fatti”.

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