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Ecco chi sono i ternani che eleggeranno il nuovo presidente della Repubblica

Il 24 gennaio 1.009 grandi elettori saranno chiamati a scegliere il successore di Sergio Mattarella. Dalla città dell’acciaio alla “missione Quirinale”: i nomi

Con le indicazioni arrivate da Palazzo Cesaroni, si completa la squadra che dall’Umbria partirà in direzione Roma per la missione Quirinale. Il consiglio regionale ha infatti indicato i delegati umbri chiamati a comporre la platea dei grandi elettori che, dal prossimo 24 gennaio, dovranno scegliere il successore di Sergio Mattarella.

L’assemblea legislativa dell’Umbria ha nominato, con elezione a scrutinio segreto Donatella Tesei (presidente della Regione) con 7 voti, Fabio Paparelli (Pd-portavoce delle opposizioni) con 6 voti e Marco Squarta (presidente del consiglio regionale) con 5 voti. Un voto anche per il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega). Non erano presenti al momento del voto le consigliere del Partito democratico Simona Meloni e Donatella Porzi.

Paparelli va dunque a completare la “truppa” dei ternani che vede la presenza anche dei senatori Valeria Alessandrini e Stefano Lucidi (Lega) e Leonardo Grimani (Misto) e dell’onorevole Raffaele Nevi (Forza Italia).

Come si elegge il capo dello Stato

Fino a quando non sarà eletto il nuovo parlamento con numeri ridotti a seguito della riforma costituzionale approvata nel settembre 2020, l’assemblea che elegge il presidente della repubblica è composta da 1.009 membri: 630 deputati, 321 senatori (inclusi i senatori a vita) e 58 delegati regionali.

L’articolo 83 della Costituzione italiana stabilisce che il voto sia segreto e che il nuovo presidente (può diventare presidente della Repubblica ogni cittadino italiano che abbia compiuto 50 anni e che “goda dei diritti civili e politici”) sia eletto con una maggioranza qualificata dei due terzi dell’assemblea. Se tale maggioranza non viene raggiunta, si procede ad una nuova votazione. Dopo i primi tre scrutini, se ancora non si riesce ad eleggere un candidato, diventa sufficiente la maggioranza assoluta (la metà più uno dei votanti).

La storia

I presidenti della repubblica sinora sono stati 12. L’unico ad essere stato eletto per un secondo mandato è stato Giorgio Napolitano nel 2013, poi dimessosi due anni più tardi. Gli unici due casi in cui il presidente è stato eletto entro i primi tre scrutini sono stati Francesco Cossiga nel 1985 e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. L’elezione più complessa è stata invece quella di Giovanni Leone nel 1971 che ha richiesto ben 23 votazioni.

Chi c’è in corsa

In bilico la possibilità che il presidente uscente, Sergio Mattarella, conceda un “bis” al Quirinale, in queste settimane si sono inseguite liste di potenziali candidati. Tra questi, il premier Mario Draghi ha in più occasioni manifestato la volontà di lasciare Palazzo Chigi per la presidenza della Repubblica, anche se questa ipotesi – oltre ad una serie di ostacoli politici – sembra non essere troppo ben vista soprattutto all’estero. Chi invece non disdegnerebbe di salire il Colle è Silvio Berlusconi che sta lavorando per incassare i numeri che gli garantirebbero l’elezione dopo il terzo scrutinio. Circolano anche molti nomi di donne: dall’attuale presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, a Marta Cartabia, ministro della giustizia, fino all’ex ministro Paola Severino. Era circolata anche l’ipotesi di Liliana Segre che ha però rimandato indietro la proposta. Tra i “papabili” anche l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato oltre all’ex ministro Franco Frattini e Marcello Pera, già presidente del Senato.

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