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Coronavirus, sanità ed economia, Fratelli d’Italia incalza Palazzo Donini: serve uno scatto d’orgoglio

Il segretario regionale del partito, Franco Zaffini: subito azioni mirate e capaci di incidere, è ora di mettere fine a questa assenza delle politica e mancanza di visione

I sismografi della politica regionale hanno registrato una scossa di terremoto alle 20.04 di oggi, domenica 31 gennaio. Epicentro del “sisma”, la direzione regionale di Fratelli d’Italia. A scuotere gli aghi di Palazzo Donini è il leader del partito di Giorgia Meloni in Umbria, il senatore Franco Zaffini.

L’intensità della scossa si capisce già dalle prime righe della nota diffusa in serata da Fd’I: “I dati pandemici e quelli economici legati alla emergenza trasmettono l’urgenza di azioni mirate e capaci di incidere. Fratelli d’Italia rivendica un profondo cambio di paradigma nella azione della amministrazione regionale: impensabile rincorrere solo i problemi, serve da subito visione e programmazione per sostenere e a volte arginare l’operato di una azione amministrativa che viene avvertita come calata dall’alto, in molti casi, senza contatto con la realtà. Ultimo esempio – scrive Zaffini - i progetti trasmessi al Governo per il Recovery Fund, frutto della programmazione della sinistra e raccattati alla rinfusa nei cassetti degli assessorati”.

Dopodiché, il senatore spoletino comincia a fare nomi e cognomi. “Serve una gestione collegiale con il coinvolgimento del consiglio regionale e dei partiti, che ricordiamo hanno vinto le elezioni, e mettendo intanto fine al ruolo esorbitante del capo di gabinetto”.

La nota però va oltre e scende nel dettaglio, sottolineando come “già nel prossimo futuro serve adottare strumenti di preventiva condivisione mettendo fine a questa assenza delle politica e mancanza di visione. Basta con le intromissioni, spesso goffe e provinciali, nelle dinamiche interne dei partiti e delle amministrazioni comunali”, rileva Zaffini, con un passaggio che a qualcuno – a Spoleto e forse anche a Terni, ma non solo – avrà fatto fischiare le orecchie.

Il “mirino” di Fd’I poi si sposta sull’azione degli assessorati, parlando della “non certo ultima, gestione pandemica della sanità” che “è lasciata in emergenza quotidiana e in grave ritardo” con “sindaci usati come scudi umani nella emergenza (come sta accadendo in questi giorni anche sulle scuole e spazi pubblici) e interi territori in comprensibile agitazione e in aperta polemica con le scelte sanitarie della emergenza attuate senza un progetto di comunicazione e condivisione: esempio sul ruolo ospedali di Spoleto, Pantalla e Terni”.

“Oggi l’Umbria è attesa ad uno scatto di orgoglio – pungola Zaffini - e Fd’I è consapevole della grande responsabilità ricevuta dai cittadini. Appuntamenti che stanno alle porte come il piano sanitario e il piano dei rifiuti, che non possono essere affrontati con superficialità e arroganza, questa peraltro del tutto fuori luogo e fuori contesto”. Ecco.

L’appello è insomma a rinsaldare “l’alleanza di coalizione che ha determinato una svolta attesa da anni ma che ancora non si è vista ed anzi appare oggi compromessa se non negata”. Rimpasto o macerie?

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