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Provincia di Terni, il Pd salta il consiglio delle surroghe: “Riflessione aperta sul futuro del partito”

I dem non partecipano alla seduta che sancisce l’ingresso a Palazzo Bazzani di tre nuovi consiglieri: “Serve una analisi approfondita sulla possibile riforma e sugli appuntamenti elettorali del prossimo anno”

Il dato di fatto è la non partecipazione dei rappresentanti del Partito democratico alla seduta del consiglio provinciale di Terni che oggi ha formalizzato la surroga di quei consiglieri decaduti perché non rieletti all’ultima tornata amministrativa. Sullo sfondo il fatto che il Comune di terni a Palazzo Bazzani non è rappresentato visto che nessun consigliere di Palazzo Spada occupa scranni in Provincia. All’orizzonte gli appuntamenti elettorali del 2024. “Che ci vedranno impegnati in sessanta comuni e poi ancora in Regione e forse – spiega Fabrizio Bellini, segretario provinciale del Pd – proprio per le elezioni in Provincia”.

Se si guarda il dito, insomma, l’occhio si ferma all’assenza dem di oggi in Provincia. E per la cronaca, l’ingresso di Giovanni Taglialatela (Penna in Teverina), Roberto Morelli (Avigliano Umbro) e Nicoletta Valli (Amelia) è stato formalizzato pur a fronte della mancanza dei tre esponenti Pd su nove componenti il consiglio provinciale.

Se si gratta un po’ la superficie, si scorge invece la necessità di un partito di avviare una “analisi approfondita” su quanto accaduto alle ultime elezioni comunali di Terni, su quello che potrebbe succedere di qui ai prossimi mesi e sul significato della riforma che potrebbe riportare le Province indietro di dieci anni. Anche se non mancano i punti interrogativi. “Tra le ipotesi oggi in discussione – dice Bellini – c’è anche la possibilità che il presidente della Provincia venga eletto a suffragio universale mentre i consigli vengano rinnovati senza elezione diretta”.

Più in generale, l’idea è quella di una “riflessione” dentro il Pd. “Che è già partita – sottolinea Bellini – Si è già riunita la segreteria comunale per una analisi sul voto a Terni. Nei prossimi giorni verrà convocata l’assemblea provinciale”. Per accendere la miccia di un dibattito che non può, insomma, fare finta che nulla sia accaduto. Soprattutto, anche per evitare che questo accada di nuovo.

Nessuno “sgambetto” alla presidenza della provincia di Terni (per inciso, neanche un voto contrario del consiglio può sfiduciare il presidente) ma una iniziativa – quella di non presentarsi in aula a palazzo Bazzani – che rientra in un “pacchetto” di cose da fare.

“Ringraziando per l’impegno e la dedizione i nostri rappresentati eletti in Provincia e quelli che sarebbero dovuti subentrare oggi, e rinnovando la piena fiducia in loro – così la nota firmata da Bellini e dal segretario regionale Tommaso Bori - riteniamo necessario convocare prima gli organismi competenti per aprire una riflessione e un dibattito sulle prospettive, alla luce del fatto che la Provincia, organo importante per la programmazione dell’area vasta, è oggetto di una riforma che potrebbe riportarlo ad essere soggetto ad elezione diretta entro il prossimo anno”.

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