Terni, mozione di sfiducia a Sara Francescangeli presentata dal centrodestra - I DOCUMENTI
Altro step nel botta e risposta con la presidente del consiglio comunale: “Violazione a regole e statuto, c’è stata una compressione degli spazi di democrazia. Dal sindaco, problema incompatibilità ancora non risolto”
Altro round nella diatriba tra i gruppi consiliari di centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Masselli Sindaco) e Sara Francescangeli, presidente del consiglio comunale. Dopo il botta e risposta tra i protagonisti, ecco arrivare la mozione di sfiducia protocollata dal centrodestra da “iscrivere all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale la votazione della sovrascritta mozione di revoca del presidente del consiglio comunale con la modalità di voto a scrutinio segreto”.
La scelta del centrodestra, arrivata a poco più di un mese dall’insediamento dell’attuale amministrazione, giunge a distanza di qualche giorno dal botta e risposta scaturito dalla mancata convocazione da parte della Francescangeli di un consiglio comunale straordinario per il caso che ha coinvolto il sindaco di Terni e il responsabile della comunicazione della giunta comunale. Convocazione che non ha trovato risposta.
“C’è stata una compressione degli spazi di democrazia - ha affermato Marco Celestino Cecconi - incardinata in una dialettica e in questioni che ci hanno lasciato sorpresi. Ho chiesto, senza averne ancora risposta, nessun tipo di risposta formale rispetto alla messa a disposizione delle immagini sui fatti del 27 giugno”.
“La richiesta di un consiglio comunale straordinario - ha affermato Francesco Maria Ferranti - è diritto ed è obbligatorio convocarlo entro venti giorni dalla richiesta se arriva poi da un quinto dei consiglieri. A ogni consiglio comunale, da parte della presidente c’è la voglia di applicare articolo 55 del regolamento, cioè un termine temporale per iscriversi a parlare, comprimendo così la rappresentanza degli eletti limitando il dibattito delle tematiche. Non si può fare un consiglio comunale al mese”.
Si passa, poi, alle questioni sul sindaco Stefano Bandecchi: “La vendita della Ternana ancora non è avvenuta - dichiara Cinzia Fabrizi - e il problema dell’incompatibilità non è ancora stato risolto. C’è un sindaco che utilizza l’addetto stampa per convocare i giornalisti su questioni meramente partitiche. Un sindaco che si è reso protagonista di un confronto fisico con il suo addetto stampa, che offende i consiglieri comunali. Questo non può passare e non deve diventare la normalità, anche perché si riverbera nel lavoro delle commissioni. La prima volta l’assessore Mascia Aniello non si è presentata, la seconda è stata pochi minuti perché aveva altro da fare considerando i lavori come una perdita di tempo. La violenza dopo la vignetta del consigliere Proietti, mentre il sindaco offende chiunque come i ‘cecchini dal balcone’ con tanto di delega alla polizia trattenuta”.
A prendere la parola è Elena Proietti, finita anche in una diatriba su una vignetta social dopo il question time: “Questo atteggiamento è generale, si sta andando verso una deriva antidemocratica. Al question time ho chiesto documenti alla giunta senza avere risposta. Quella vignetta rappresenta ciò che è successo con l’assessore Aniello, perché dopo le parole usate dal vicesindaco è chiaro chi tira i fili. Vicesindaco, ricordo, nominato e non eletto. Non è una dittatura, non è un’oligarchia, non si può dire abbiamo vinto facciamo quello che ci pare. C’è anche disequilibrio tra le commissioni, convocate con più sedute, e il consiglio comunale. Questa non è la normalità”.
In chiusura, intervento anche di Roberto Pastura: “Non si può venire a sapere di uno scenario importante e drammatico come il dissesto-bis via social. Occorre sollecitare la comunità su questi problemi”.
