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C’era una volta l’ospedale di Amelia: “Gravi disservizi, vogliamo risposte chiare e certe”

L’ultimo episodio: i pazienti di medicina spostati a Narni. L’amministrazione comunale sbotta. Intanto il consigliere regionale della Lega, Daniele Nicchi: entro marzo 20 posti letto torneranno disponibili

Il primo marzo ha chiuso il laboratorio analisi. Da mesi, ormai, il punto di primo soccorso funziona per dodici ore e accoglie soltanto codici bianchi e verdi. Quattro giorni fa, era il 3 marzo, l’ultimo episodio: i pazienti di medicina sono stati trasferiti dall’ospedale di Amelia a quello di Narni.

“Era già tutto previsto”, accusano i consiglieri comunali di opposizione, sottolineando che “in questi mesi abbiamo agito in tutte le sedi e con tutte le nostre forze affinché sì facessero altre scelte per l’ospedale di Amelia che ora avrà forti ripercussioni nella sua organizzazione e mettendo sotto accusa il “silenzio della sindaca”, Laura Pernazza. Che invece, proprio alla luce degli ultimi fatti, ha preso carta e penna e scritto alla presidente della Regione Umbria e al prefetto di Terni, evidenziando che per il trasferimento dei pazienti dal reparto di medicina del Santa Maria dei Laici sono state utilizzate “modalità e tempistiche che questa amministrazione condanna fortemente”.

“Tenuto quindi conto della situazione di grave disservizio creatasi in termini di salute pubblica ed al fine di far luce e di avere risposte chiare e certe – aggiunge la nota diffusa dall’amministrazione comunale amerina - abbiamo richiesto appuntamento alla presidente Tesei ed al prefetto che ci riceveranno rispettivamente la mattina ed il pomeriggio di giovedì”.

Una ferita aperta quella del nosocomio cittadino che, come da delibera della giunta regionale, è destinato a diventare ospedale di comunità e quindi destinato ai lungodegenti, in attesa che prenda finalmente corpo il “sogno” che ormai da generazioni gli amerini stanno vedendo trasformarsi in un incubo: quello dell’ospedale comprensoriale.

L’iter che dovrebbe portare alla realizzazione della struttura sanitaria a Cammartana sembra andare avanti a passo di lumaca. Di fatto, si è in attesa di uno studio di fattibilità che dovrebbe tenere conto di alcune modifiche strutturali. Per superare alcuni contenziosi legati agli espropri dei terreni, l’ospedale dovrebbe “restringersi” in ampiezza e guadagnare un piano in altezza. Ma le carte devono correre visto che per mettere mattone su mattone si dovrebbero utilizzare i soldi messi a disposizione dall’Inail visto che quelli del Cipe sembra siano stati dirottati verso il nuovo ospedale di Terni.

Per intercettare le risorse dell’Istituto non c’è però molto tempo: i progetti esecutivi vanno ultimati e presentati entro l’inizio dell’estate, altrimenti niente risorse.

Sono dunque diverse le partite aperte. Anzitutto, la funzionalità dell’attuale ospedale in un territorio che sconta già una serie di problemi sanitari come la mancanza di medici di base o le difficoltà della continuità assistenziale, così come più volte evidenziato dal sindaco di Lugnano, Gianluca Filiberti.

E poi le incognite legate all’ospedale che sarà. O meglio, che dovrebbe essere.

Per questo, anche una buona notizia – o quella che dovrebbe sembrare una buona notizia – rischia di rimbombare a vuoto dentro un mare molto più grande di problemi.

“Entro il mese di marzo torneranno a disposizione di Amelia 20 posti letto nella prospettiva di un ospedale di comunità, come previsto dal nuovo piano sanitario regionale di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari dell’Umbria”, annuncia Daniele Nicchi, consigliere regionale della Lega e presidente della prima commissione di palazzo Cesaroni.

“Nessuno smantellamento in vista, come la sinistra sta cercando di far credere gettando fumo negli occhi dei cittadini e rilasciando dichiarazioni prive di qualsiasi fondamento – afferma Nicchi – Mi sto occupando da tempo della vicenda in stretto contatto con il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, e nell’unico interesse di garantire la tutela della salute dei cittadini. Ho ricevuto dall’assessore regionale Luca Coletto e dal direttore generale Usl Umbria 2 Massimo De Fino delle rassicurazioni in tal senso. Nelle prossime settimane torneranno a disposizione i 20 posti letto ad Amelia, nella prospettiva di un ospedale di comunità che il nuovo piano sanitario regionale individua come struttura sanitaria di ricovero dell’assistenza territoriale, con una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, per evitare degenze improprie”.

“Un presidio fondamentale – conclude Nicchi - per garantire assistenza sanitaria di prossimità, che terrà conto delle esigenze della comunità e opererà in sinergia con l’ospedale di Narni. Basta polemiche fini a sé stesse, siamo disponibili a un confronto sulle reali esigenze dei cittadini”.

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