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Narni premiato come “Ambasciatore nazionale” per il progetto del canile rifugio San Crispino

Prestigioso riconoscimento per la città del Gattamelata grazie alle iniziative di inclusione sociale e pet therapy che partiranno a breve

Narni è uno dei cinque comuni “Ambasciatori nazionali”. Il sindaco Lorenzo Lucarelli ha infatti ricevuto giovedì a Roma, nella sala Capitolare del Senato, durante la cerimonia di consegna del riconoscimento “Comune di eccellenza” il prestigioso titolo. “Un ulteriore premio per Narni – commenta il sindaco - che già è stato riconosciuto come comune di eccellenza e inserito nel prestigioso catalogo del progetto editoriale Rde ‘Comunitaliani & ambasciatori d’eccellenza”.

Il premio “Ambasciatori nazionali”, organizzato dall’associazione Liber, è stato assegnato ai cinque comuni ritenuti tra i più encomiabili fra i centoventi già presenti (e già selezionati) dal comitato d’onore, presieduto dal procuratore generale della Corte dei conti. Il Comune ricorda in una nota di avere partecipato alla selezione indetta da Rde con la proposta del parco rifugio San Crispino, in particolare con i percorsi di inclusione sociale e pet therapy che a breve partiranno in quelle aree.

“Il progetto virtuoso del San Crispino e del suo innovativo approccio sociale ed ecologico, già simbolo della lotta al randagismo - riferisce la sempre la nota - non solo sarà incluso nella pubblicazione editoriale di Rde, ma avrà anche la possibilità di essere diffuso con una sorta di ‘seal of approval’ che ne attesta la qualità e l’efficacia”.

“Desideriamo ringraziare lo staff del comune per lo straordinario lavoro di riqualificazione che ha consentito al parco rifugio San Crispino di divenire oggi un esempio di innovazione sociale e di gestione virtuosa del servizio pubblico – dichiarano il sindaco Lucarelli e l’assessore Silvia Tiberti - Siamo onorati di far parte dei Cinque comuni ambasciatori di eccellenza e ci impegneremo a continuare a diffondere il nostro modello, affinché possa ispirare e beneficiare anche altre comunità in tutto il Paese”.

A spiegare le fasi del progetto del San Crispino è la dirigente alle politiche sociali, Lorella Sepi: “La storia del parco rifugio è stata travagliata, ma proveniva da una convinzione forte che ha contraddistinto questa come le passate amministrazioni. Ogni problema può trasformarsi in una risorsa. Così, anche la gestione in house del canile comunale poteva sembrare una scommessa troppo ardua e invece, mettendo coraggio e passione in questo progetto, abbiamo dimostrato di aver vinto la scommessa. Al di là della tecnica, è sempre il fattore umano che fa la differenza in un progetto”.

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