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Terni, il debutto atteso del palazzetto dello sport. Un complesso che può rivoluzionare la città: basta davvero volerlo

I mondiali di scherma paralimpica coincidono con l’esordio della struttura adibita per l’occasione alla competizione iridata

Una struttura all’avanguardia per sognare una Terni più attrattiva, vivace ed intraprendente. La giornata di domani, martedì 3 ottobre, è possibile identificarla come ‘storica’, come si dice in determinate circostanze. I mondiali di scherma paralimpica coincideranno infatti con l’esordio del PalaTerni, un complesso che si estende su una superficie di circa 700 mq che detiene 4000 posti a sedere per assistere alle attività sportive, altrettanti per gli eventi esterni e 5500 per gli spettacoli. Quali benefici potrebbe apportare al capoluogo di provincia? Molteplici. Potrebbe davvero rivoluzionare la città, in senso positivo. Basta naturalmente volerlo, ovvero realizzare eventi di variegata natura.

Partiamo da un piccolo presupposto. Il PalaTerni non deve essere inteso solo come contenitore di iniziative sportive. Potrà, ad esempio, ospitare concerti, convegni, fiere, spettacoli più in generale con la possibilità di generare indotto per le attività commerciali del territorio. Al momento, purtroppo, al netto della Pink Basket e della Generali Ternana la città non può contare su società militanti in tornei di livello nazionale. Eppure, in passato, è stato possibile apprezzare il calcio a 5, femminile e maschile ai massimi livelli, la pallamano arrivata a calcare i palcoscenici di A2, pallavolo ed anche basket.

Opportunità all’orizzonte. Il palazzetto potrebbe rappresentare un vero motore da riaccendere, incentivando magari imprenditori a tornare ad investire sullo sport locale, o addirittura andando ad accogliere competizioni internazionali, come è il caso dei mondiali di scherma paralimpica che avranno una copertura televisiva e quindi godranno di piena visibilità.

Torniamo dunque al discorso principale. Fatta la struttura occorrerà dar vita agli eventi. E qui entreranno in gioco anche i costi per l’utilizzo palazzetto, soprattutto per le società che vi si affacceranno. Costi sostenibili, compatibilmente con le risorse a disposizione dei club interessati. Opportuno quanto doveroso, infine, ricordare che l’ultimo maxi concerto tenutosi a Terni, risale addirittura al 2005, allo stadio Libero Liberati. Per poter rivoluzionare la città è necessario concentrarsi sui notevoli benefici, ragionando con visione e programmazione. Il sogno è ormai diventato finalmente realtà. Coraggio e lungimiranza per un utilizzo adeguato alla portata dell’investimento.

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