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Lunedì, 29 Aprile 2024
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“Ospedale di Terni, più ricoveri e meno file al pronto soccorso. Ma serve una nuova struttura”

L’intersindacale medica e sanitaria del Santa Maria plaude al lavoro svolto dal dg Andrea Casciari e al “sacrificio e all’abnegazione di tutti gli operatori”: “Il processo di integrazione ospedale-territorio consentirebbe la fine di quell’indegno fenomeno della presenza dei letti sui corridoi”

Riceviamo e, come da richiesta, pubblichiamo in forma integrale una nota della intersindacale medica e sanitaria dell’azienda ospedaliera di Terni a seguito dei dati sull’attività aziendale presentati dal direttore generale, Andrea Casciari e oggetto della conferenza stampa del 12 ottobre scorso.

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Esprimiamo la nostra grande soddisfazione per il risultato globale raggiunto dall’ospedale di Terni nell’ultimo anno, da quando cioè si è insediata la nuova direzione generale, con particolare riguardo all’aumento del numero dei ricoveri, dei volumi di attività, dell’alta specializzazione, dell’attività chirurgica e della complessità dei casi trattati; al netto miglioramento degli indicatori Mes oggi ormai tutti positivi; all’aumento degli accesi al pronto soccorso, al calo del tasso di ricovero del Ps e al calo dei tempi di attesa al Ps.

Questi ottimi risultati sono sostanzialmente dovuti a due fondamentali fattori: il cambio della direzione generale, che ha portato un clima lavorativo e di rapporti con il personale sanitario, molto diverso da quello dei due anni e mezzo precedenti, determinando una fondamentale spinta motivazionale del personale e una ben diversa organizzazione dei processi, con ottimizzazione delle risorse presenti. Tutti elementi che si sono dimostrati assolutamente determinanti e vincenti per consentire un vero e proprio cambio di passo del management aziendale e del funzionamento dell’ospedale. La estrema disponibilità, il sacrificio e l’abnegazione di tutti gli operatori sanitari che, finalmente adeguatamente motivati, incoraggiati e valorizzati, si sono sottoposti a turni lavorativi molto onerosi, talora massacranti e ben superiori agli obblighi contrattuali, con importanti riverberi negativi anche famigliari, consentendo il raggiungimento di risultati impensabili fino a un anno fa, quali ad esempio lo smaltimento delle liste di attesa e l’aumento dell’attrattività extraregionale, fiore all’occhiello dell’azienda ospedaliera di Terni nel contesto regionale.

Sottolineiamo che l’impiego dei medici di medicina generale per lo smaltimento al pronto soccorso dei codici bianchi e verdi si sta rivelando una strategia assolutamente vincente che, se fosse associata alla possibilità di un rapido collocamento sul territorio dei pazienti dimessi, consentirebbe un ulteriore fondamentale passo in avanti per garantire ai cittadini una sanità ben funzionante sotto tutti gli aspetti.

Perciò, avanti tutta con il processo di integrazione ospedale-territorio finalmente basato sui fatti e non solo sulle parole, che rappresenta la chiave di volta per la risoluzione di gran parte dei problemi del sovraffollamento dell’ospedale di Terni e che consentirebbe la fine di quell’indegno fenomeno della presenza dei letti sui corridoi.

Purtroppo, troppo spesso dobbiamo fare i conti con un ospedale strutturalmente ormai vetusto, con spazi angusti e poco funzionali, che si gioverebbe enormemente di una struttura ospedaliera nuova che possa consentire un utilizzo ottimale delle risorse umane e strumentali già presenti.

Pertanto auspichiamo con forza una velocissima ripresa del dibattito politico sulla costruzione del nuovo ospedale di Terni che dovrà portare, in tempi brevi, a una definizione della problematica che ormai è diventata una assoluta priorità della sanità ternana.

Rappresentiamo inoltre che le carenze del personale medico, sanitario e infermieristico sono il risultato non solo dei tetti di spesa nazionali e regionali che non tengono conto delle mutate condizioni di lavoro dei professionisti (aumento del numero dei pazienti sia ricoverati sia ambulatoriali, ma soprattutto aumento della complessità dei casi) ma anche di una non adeguata distribuzione all’interno del territorio regionale che si gioverebbe di un ricollocamento, all’interno dell’ospedale ternano di professionalità provenienti dagli ospedali periferici.

L’abnegazione e il sacrificio dei medici e sanitari dell’ospedale di Terni, che hanno consentito il risollevamento dell’attività dell’ospedale di Terni, sembra sia stata apprezzata dalla direzione generale che sta terminando il processo di attribuzione degli incarichi, ormai in dirittura d’arrivo, con lo scopo di dare un fattivo riconoscimento, finalmente meritocratico, delle elevate professionalità aziendali che sono state sottoposte ad un inaudito sovraccarico lavorativo non solo nell’ultimo anno, ma anche nei tre anni della pandemia da Covid, al fine di far cessare il fenomeno dell’esodo dei medici dall’ospedale di Terni.

Chiediamo inoltre una immediata stabilizzazione dei medici, dei sanitari, degli infermieri e del personale amministrativo per poter raggiungere, in tempi rapidissimi, alla copertura dei fabbisogni, anche in considerazione delle continue dimissioni e pensionamenti, al fine di consentire un ottimale funzionamento dell’azienda ospedaliera in toto.

Il nostro auspicio è che il raggiungimento degli ottimi risultati di performance dell’ospedale di Terni, evidenziati nell’ultimo anno, sia solo il primo passo per un ulteriore percorso continuo di miglioramento organizzativo e manageriale della sanità ternana.

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