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Attività ultracentenaria rinasce: “Puntiamo sugli antichi sapori casarecci della tradizione culinaria”

Il racconto di Jonathan e Attilio: “Abbiamo inseguito il nostro sogno con passione, determinazione e fermezza”

Una passione condivisa per la cucina ed il desiderio di aprire un’attività in piena autonomia. La frazione di Strettura ha salutato, nei giorni scorsi, la ripartenza della Trattoria Margherita grazie all’impegno di Jonathan e Attilio che hanno puntato forte sulla rinascita del complesso. Una storia ultracentenaria, cominciata nel 1905 caratterizzata da una radicale trasformazione, da abitazione a ristorante, in un luogo lontano dai frastuoni della città.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it i due imprenditori ternani raccontano i passaggi antecedenti alla ‘rinascita’ della Trattoria Margherita: “Condividiamo la passione per la cucina ed entrambi abbiamo maturato delle esperienze pregresse nel settore”. La precisazione di Jonathan: “Al sottoscritto è stata trasmessa dai nonni e messa in pratica a partire dall’età adolescenziale. Più in generale la nostra è una famiglia di ristoratori. Durante il percorso lavorativo ho conosciuto Attilio, ed è nata una bella amicizia. Ha lavorato in pasticceria, in cucina per poi decidere di dedicarsi ad un’altra occupazione ed infine tornare ad operare nel settore. E’ stato bello quanto importante ritrovarsi a Piediluco, alcuni anni fa, per far sbocciare l'idea”.

La scelta di puntare su Strettura: “Un pensiero comune, quello di provare a mettersi in gioco. La location della Trattoria Margherita era l’occasione che stavamo cercando. Una struttura molto rustica che evocava il passato con le travi in legno, le mura in pietra, un ampio spazio all’esterno. Insomma le caratteristiche giuste per esaltare le nostre qualità. Siamo subentrati ad inizio del mese di gennaio per poter portare a termine alcuni interventi di ristrutturazione, sistemazione dei luoghi, tinteggiatura. Tuttavia l’impronta originaria è rimasta la medesima, non è stata intaccata”. Una particolarità: “Oltre ad essere un eccellente cuoco Attilio è anche un pittore – aggiunge Jonathan – pertanto abbiamo deciso di affiggere alcune delle sue opere”.

Il locale: “L’idea è stata quella di mantenere il nome che evoca la mamma di Dino, ovvero colui che è proprietario delle mura”. Nei giorni scorsi è avvenuta l’inaugurazione: “Puntiamo forte sui prodotti del territorio, a chilometro zero ovvero la cucina tradizionale umbra. Piatti abbondanti, senza troppi sofismi. Ad esempio per la carne ci serviamo da un macellaio della zona”. La differenza d’età tra i due imprenditori non incide affatto sulla coabitazione. Da una parte Jonathan si concentra sugli aspetti burocratici, la gestione amministrativa mentre Attilio è focalizzato sulla cottura delle carni.

Entrambi, naturalmente, si occupano congiuntamente della cucina: “Una sorta di compensazione dei ruoli che rafforza anche un’amicizia ormai radicata nel tempo. In questo sogno – affermano – ci abbiamo messo tutta la nostra passione, determinazione e fermezza. Puntiamo forte sugli antichi sapori casarecci della nonna, dando estremamente valore al concetto di cucina tradizionale che, forse, ultimamente si era un po' perduto. Infine l’ambizione di restituire luce e lustro a questa attività storica, ultracentenaria”. In bocca al lupo!

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