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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Le scorie di Ast diventano asfalto per rifare le strade: arriva il primo via libera al progetto

Concluse le analisi di Arpa Umbria, l’assessore regionale Enrico Melasecche: “L’obiettivo è ridurre la quantità di materiale da portare in discarica, ora si prosegue con gli aggregati per anche abbattere le estrazioni dalle cave”

“Segna un primo successo il progetto della Regione Umbria per il riutilizzo delle scorie prodotte dalla lavorazione dell’acciaio inox nello stabilimento dell’Ast di Terni: l’Arpa Umbria, agenzia regionale per la protezione ambientale, ha infatti concluso le analisi affidatele da Tapojarvi, la società finlandese che si occupa della gestione e del recupero delle scorie derivanti dal processo siderurgico, finalizzate alla verifica della idoneità del filler per l’impiego nelle pavimentazioni stradali, e l’esito è positivo”.

Esprime soddisfazione l’assessore regionale a infrastrutture e trasporti, Enrico Melasecche, che rimarca l’importanza “della sperimentazione in atto, su precisa volontà del mio assessorato, grazie alla collaborazione con Anas, Ast, Tapojarvi e Arpa, che apre prospettive estremamente significative in direzione della sostenibilità ambientale e del riuso consapevole delle risorse”.

“Va avanti, pertanto – dice l’assessore - l’iter per condurre in porto un progetto che, facendo incontrare tutti gli attori di questa sfida, ha l’obiettivo di ridurre la quantità di scorie da portare in discarica utilizzandole, se possibile, dopo la demetallizzazione, per la costruzione e ricostruzione delle strade”.

“Ringrazio Arpa Umbria – aggiunge - per la sollecitudine con cui ha eseguito gli esami di questa prima fase sperimentale legata alla produzione di un primo lotto di filler, sulla base di uno specifico accordo siglato nel luglio scorso con la società Tapojarvi. Ringrazio tutti quanti collaborano a vario titolo a questo progetto. Ora sarà compito di Anas realizzare un campo prove come fatto in passato, con risultati incoraggianti, con i primi esperimenti con le scorie dell’acciaio al carbonio. Da tempo ho preso contatto con i vertici di Anas, incontrando la massima disponibilità a procedere, sulla base di rigorosi protocolli”.

“Dopo le verifiche sul filler, si proseguirà con gli aggregati, prodotto di consistenza analoga alla breccia – spiega l’assessore – e se l’esito sarà positivo anche in questo caso, si otterrà un duplice vantaggio ambientale, con la riduzione non solo dei materiali da portare in discarica, ma anche di quelli estratti da cava. Dall’utilizzo sperimentale delle scorie auspichiamo si possa giungere ad un utilizzo sistematico nelle pavimentazioni stradali, come avviene da anni ad esempio in Finlandia”.

“Tutti noi – conclude Melasecche – dobbiamo sentirci impegnati in questa sfida, con cui si affronta in maniera sicuramente innovativa in Italia una problematica centrale quale quella delle scorie di un sito produttivo, puntando con slancio e determinazione sul rispetto dell’ambiente e il recupero di materie prime, con l’abbattimento di costi ambientali ed economici. Sostenibilità ambientale e sviluppo industriale vanno di pari passo. Conseguire i risultati auspicati, e con la massima celerità possibile, sarà un fattore importante per le acciaierie di Terni, in modo da poter procedere con gli investimenti previsti dall’accordo di programma in corso di definizione, cui la presidente Tesei sta dedicando notevoli energie, e consolidare sia il ruolo di più importante sito manifatturiero dell’Umbria sia a livello nazionale”.

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