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“Basta giocare al ribasso con il lavoro e stop ai contratti pirata: siamo pronti al patto per la legalità”

Allarme sicurezza a Terni, intervento di Cgil, Cisl e Uil: Precariato, lavoro in subappalto e basse retribuzioni: è in questo contesto di arretramento che trova spazio la criminalità

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata da Claudio Cipolla (Cgil), Riccardo Marcelli (Cisl) e Gino Venturi (Uil) sull'allarme sicurezza lanciato nei giorni scorsi dal procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori.

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Cgil, Cisl e Uil di Terni ritengono altamente preoccupante l'allarme lanciato dalle autorità giudiziarie, a partire dal procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, sulla penetrazione e sugli affari delle organizzazioni criminali e mafiose nel territorio ternano. Allarme che trova riscontro anche nelle notizie rilanciate proprio in questi giorni dalla stampa locale.

Da tempo Cgil, Cisl e Uil sottolineano le origini, i processi e le responsabilità delle diverse crisi che sono state anche crisi morali e di valori. Qui sta forse l’elemento più sottovalutato e che invece rappresenta una delle cause dei problemi che abbiamo davanti. Una società che non vive più il valore aggregante del lavoro è una società chiusa in sé stessa, che rischia di perdere la sua identità collettiva.

Fenomeni quali insicurezza, aumento delle povertà e caduta del valore della rappresentanza, hanno modificato il corso della vita quotidiana, rendendo tutti più deboli e insicuri. Una complessità di condizioni economiche difficili in cui si è evidenziata, in modo più marcato, la concreta destrutturazione del mercato del lavoro avvenuta in questi anni.

La pericolosa segmentazione e frammentazione della catena del valore e del lavoro ha portato una enorme massa di lavoratrici e di lavoratori ad essere precaria, con lavoro in subappalto, a chiamata, tra basse retribuzioni e contratti pirata e la continua esposizione al ricatto occupazionale che è anche ricatto sociale.

Una situazione di grave difficoltà, che più volte Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato, ha contribuito a dare maggiore visibilità a casi di lavoro nero, grigio o sommerso e ultimamente di vero e proprio sfruttamento.

È in questo contesto di arretramento, economico, lavorativo e sociale, che possono determinarsi i fenomeni denunciati ed evidenziati in questi giorni. Occorre, dal nostro punto di vista, una spinta territoriale verso un processo di sviluppo condiviso, fatto di regole e trasparenza, per non lasciare spazio a fenomeni malavitosi, pronti ad inserirsi dove la deregolamentazione lascia spazi ad operazioni opache. In difficoltà vanno pure coloro che non riescono più ad accedere al credito, per un sistema bancario locale che sta scomparendo.

Siamo certi che gli organi competenti e di controllo svolgeranno a pieno il proprio ruolo. È necessario intervenire celermente anche in ragione di molte situazioni di crisi aperte, che potrebbero porre problemi seri di legalità, verificando che le risorse per cassa in deroga, sussidi e ristori finiscano realmente nelle tasche di chi ha bisogno.

Per parte nostra, come Cgil, Cisl e Uil rilanciamo, come più volte chiesto, a tutti gli attori sociali ed istituzionali, la proposta di un “patto per la legalità”, che veda al centro dei propri obiettivi il rispetto dei contratti nazionali di lavoro ed il rilancio di una contrattazione territoriale dove regole e trasparenza siano i punti fermi. Basta giocare al ribasso.

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